Oddio, forse sarebbe stato meglio aggiungere al titolo “anche in campagna elettorale, (o forse proprio in virtù di questa) i consiglieri comunali non rinunciano alle segnalazioni”. E tuttavia questa piccola malignità che ci siamo permessi non dovrebbe comunque riguardare i consiglieri di cui andremo a parlare, in quanto sono stati moltissimo presenti durante tutta la consiliatura con segnalazioni, interrogazioni, o altre iniziative consiliari, su svariati argomenti cittadini. Il primo (in ordine di arrivo dei comunicati stampa alla nostra redazione) è il capogruppo consiliare del Pd, Mario Chiavola che interviene sugli asili nido comunali e sulla nuova mancanza di acqua a San Giacomo.
A proposito della prima questione Chiavola afferma “la condizione in cui versano alcuni asili nido comunali, al di là dell’ostentazione dell’amministrazione comunale, che vanta l’utilizzo di fondi per 67mila euro nei siti di Palazzello 1 e Palazzello 2, per non parlare di Patro, lascia molto a desiderare”. Secondo l’esponente dem infatti “i siti in questione farebbero i conti con disagi che, naturalmente, non si addicono con strutture che ospitano bambini dai 0 ai 3 anni e che di tutto avrebbero bisogno tranne che della presenza di muffa sulle pareti, di calcinacci, di edifici ammalorati, di aree esterne abbandonate a loro stesse. “E tutto – spiega Chiavola – con buona pace dei fondi che sarebbero stati messi a disposizione e il cui utilizzo non si capisce bene a che cosa sia servito, eccezion fatta per l’aggiustamento del tetto a Palazzello 1 dove si registravano infiltrazioni piovane. Ma può costare 67mila euro il rifacimento di un tetto? Ovviamente speriamo di no e auspichiamo che queste somme siano utilizzate anche per altro visto che se ne ravvisa il bisogno come alcuni genitori hanno avuto modo di segnalarci. Ancora una volta, dunque, questa amministrazione comunale ostenta risultati che, in realtà, non sono stati affatto raggiunti. E, lo ribadisco, stiamo parlando di un ambito molto delicato che attiene ai nostri bambini e, proprio per questo, ci vuole la massima attenzione.
E, proprio per questo, ancora, chiedo all’amministrazione comunale di imprimere una svolta, al posto della solita propaganda, e di intervenire con la massima sollecitudine”. Passando poi alla nuova carenza di rifornimento idrico nella frazione rurale di San Giacomo, il capogruppo dem spiega “da 48 ore di nuovo senz’acqua i residenti della frazione rurale di San Giacomo a Ragusa. Ma stavolta, circostanza ben più grave del recente passato, il fatto che, pur a fronte delle numerose telefonate ricevute dai cittadini che hanno chiesto di essere riforniti attraverso le autobotti comunali, la Protezione civile avrebbe chiarito di non avere la disponibilità di inviare sul territorio i mezzi di rifornimento in questione. Quindi, i residenti rimarranno completamente a secco. Ci sembra una situazione assurda, gravissima e di cui quest’Amministrazione comunale deve farsi carico con urgenza. Stiamo andando incontro all’estate e se queste sono le premesse, per San Giacomo si annuncia una stagione di fuoco. Che cosa sta facendo il sindaco? Neppure il minimo sindacale, come accadeva in precedenza con la disponibilità delle autobotti. Ma si è reso conto il primo cittadino della gravità di quello che sta accadendo? Ha intenzione di intervenire in maniera concreta oppure, anche questa volta, per quanto riguarda le sorti della frazione, rimarrà alla finestra? I cittadini sono in attesa di risposte”.
L’altra segnalazione provine dal consiglieri Mario D’Asta, ex Pd, poi passato al gruppo misto e molto critico nei confronti del sindaco Cassì negli ultimi mesi, ed ora ricandidato nella lista civica Partecipiamo che sostiene il sindaco uscente. In ogni caso D’Asta mette sotto le lente di ingrandimento la vicenda del trasferimento delle strade Irsap ex Asi (la vecchia area di sviluppo industriale n.d.r.) in quanto una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe aver modificato il panorama giuridico, D’Asta entre nel dettaglio della complicata questione e chiede “il trasferimento delle strade Irsap ex Asi al Comune di Ragusa, qualora fosse avvenuto, risulta essere illegittimo? Infatti una sentenza, la numero 73 del 2023, della Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 19 della legge regionale 8 del 2012 che prevede, appunto, il trasferimento, da parte del commissario liquidatore dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale, ai Comuni competenti per territorio, delle strade ad uso pubblico e relative pertinenze. Secondo la Corte, infatti, il legislatore non ha attribuito ai Comuni le risorse necessarie alla gestione e manutenzione delle strade. La Corte costituzionale ha altresì dichiarato l’illegittimità conseguenziale all’articolo della legge, nella parte in cui «non subordina la cessione ai Comuni competenti per territorio delle strade progettate, realizzate e gestite dall’Irsap alla attribuzione ai Comuni stessi delle risorse necessarie alla gestione e manutenzione delle infrastrutture trasferite».
La questione era stata sottoposta al vaglio della Corte dal Cga della Regione, che ha ritenuto rilevante la questione di costituzionalità sollevata nel secondo motivo del ricorso proposto dinnanzi al Tar Catania da alcuni Comuni. “E’ opportuno, a questo punto – chiarisce D’Asta – comprendere come stanno le cose sul nostro territorio perché si tratta di una sentenza che potrebbe modificare una parte del panorama complessivo del nostro ambito locale. Quindi, ritengo opportuno che il Comune di Ragusa metta in campo le procedure per far sì che il relativo ricorso risulti come adito anche dall’ente di palazzo dell’Aquila”. (da.di.)