“Parliamo di politica, parliamone seriamente. È ormai palese come gli altri candidati a sindaco si attengano a uno schema condiviso tra loro: gli accordi sono evidentemente già fatti, anche a vedere come si spalleggiano”. E’ quando si legge nella dichiarazione di Peppe Cassì (Gruppo Peppe Cassì Sindaco).
La dichiarazione di Peppe Cassì
“Il loro schema segue due linee:
1- Sostengono che un sindaco senza un partito alle spalle sarebbe un sindaco debole, perché privo di agganci forti a Roma e a Palermo. Affermano quindi, senza pudore, che esisterebbe un “sistema”, poco meno che eversivo, secondo cui la politica nazionale e regionale favorirebbe solo l’amministrazione locale dello stesso colore. Tutto finto. Posso dirvi, senza timore di smentita, che in questi 5 anni mi sono confrontato efficacemente con tutti i nostri rappresentati in Regione e al Governo, senza preclusioni. Solo nell’ultimo mese, a dire il vero, da alcuni di questi ho ricevuto attacchi pubblici anche molto duri, salvo poi ricevere in privato rassicurazioni che finita la campagna elettorale tutto tornerà come prima. Ne sono certo.
2- L’avrete notato anche voi: alcuni dei temi su cui tutti insistono sono la sanità, l’aeroporto di Comiso e paradossalmente l’università (nonostante questa Amministrazione abbia contribuito in modo determinante alla apertura di un nuovo corso di Laurea, dopo gli anni dei fasti e la successiva costosa caduta: ancora per alcuni anni dovremo ripagare un debito milionario). Tre temi regionali sui quali, è innegabile, un sindaco deve comunque farsi attore e portavoce della sua comunità. Deve farlo e lo abbiamo fatto con fermezza e risoluzione ma nelle sedi istituzionali opportune, e non sui giornali o con sit-in di protesta di sparute persone nel parcheggio dell’aeroporto.
Noterete però che qualcosa non torna: da una parte attaccano me su temi regionali, dall’altra rivendicano di avere gli “agganci” giusti con chi conta in Regione. Ma scusate: se i partiti sono capaci di risolvere ogni problema di Ragusa, dove sono e dove sono stati in questi anni? Se basta sbattere i pugni a Palermo per ottenere qualsiasi cosa, come mai i nostri rappresentanti in Regione, di qualunque appartenenza partitica, non ci sono riusciti? Non sarebbe opportuno porre certe questioni innanzitutto all’interno dei partiti stessi anziché accusare il sindaco? Il paradosso finale è che proprio loro accusano me di avere rapporti con il neoeletto onorevole Abbate (credetemi, non diversi da quelli che ho con gli altri deputati), non perché mio alleato, e non lo è, ma perché alcuni candidati di una lista che mi sostiene farebbero riferimento a lui.
Ma allora, questi rapporti a Palermo ce li ho o non ce li ho? Ce li ho a loro convenienza? E soprattutto: Abbate, che favorirebbe Modica, in pochi mesi conterebbe a Palermo già più degli altri deputati? Io non credo che sia così…E comunque un po’ di coerenza non guasterebbe. In questo scenario di contraddizioni, noi domani presenteremo il nostro programma elettorale. Parla della città e delle cose che vorremmo fare per migliorarla. (notizia commerciale)