L’attenzione del mondo intero era concentrata su dove si sarebbe seduto Harry, il figlio “reietto” del Re. Ma in realtà, una volta derubricata la pratica (in terza fila, dietro sua zia Anna, che gli copriva il viso con il pennacchio del cappello), la scena è stata tutta per Carlo III e la Regina consorte Camilla. Una cerimonia che ha proiettato il trono d’Inghilterra in un futuro che Elisabetta II non era riuscita, nel suo lungo regno, a comprendere e gestire. Per la prima volta l’investitura a visto coinvolte quattro diverse religioni, tutte le lingue del regno e ogni diversità di genere. Un pò di numeri: 70 anni dall’ultima incoronazione, 2.300 ospiti, 100 capi di Stato, un miglio di parata con 7.000 soldati e 19 bande musicali militari. Uno schieramento che di forze che però non è servito a placare i 2000 e oltre contestatori che si sono riuniti a Trafalgar Square sotto la statua di Carlo I, unico re giustiziato dal popolo nel 1649. Ma le considerazioni sull’utilità di avere una famiglia reale e una corte nel XXI secolo, in un Paese che in questo momento ha enormi problemi economici e sociali, con il costo della vita che si è quasi raddoppiato dal 2020 a oggi quando la Brexit è diventata ufficiale, passano comunque oggi in secondo piano. Al netto di tutto questo, il mondo ha assistito a un momento che resterà impresso nella storia, come la proclamazione di un Papa (e ricordiamo che il Re d’Inghilterra è anche capo della chiesa anglicana). La lunga celebrazione all’interno dell’Abbazia di Westminster ha avuto momenti di grande fascino, con Re Carlo III visibilmente compreso nel suo ruolo e che più volte ha tradito, con il suo sguardo triste, il pensiero nei confronti della madre scomparsa lo scorso 8 settembre. E anche consapevole di quello che gli aspetta negli anni della sua reggenza, dovendo gestire un regno sempre più diviso e stratificato. Dovrà essere un re in grado di comprendere la diversità, e non basterà il suo impegno nei confronti dell’ambiente a renderlo popolare. Aleggia sempre su di lui, e sulla regina consorte Camilla, il fantasma di Lady Diana Spencer (non a caso Sir Reginald, noto anche come Elton John, ha cortesemente declinato l’invito a cantare alla celebrazione). Ma in una giornata così fissata nell’immaginario di questo secolo le polemiche possono essere messe da parte per qualche ora. La cerimonia, oltretutto preparata in maniera perfetta dalla regia della Bbc, sarà ricordata come una delle migliori trasmissioni nella storia della televisione, e che ha permesso a molte generazioni di comprendere che cosa voglia dire avere un Re. Elisabetta II e la sua famiglia reale erano diventate ormai da molti anni personaggi da tabloid e giornali scandalistici. Una tendenza che hanno cavalcato negli ultimi anni Harry e la consorte Meghan. Ma quello che realmente viene fuori oggi è tutt’altro. Carlo III sarà a capo di un regno che non vuole più essere tale, che alla luce delle elezioni locali di appena 24 ore prima vuole tendere a sinistra, con un tonfo clamoroso da parte dei conservatori e una crescita, prevista, da parte dei laburisti e, segnale importantissimo, dei Liberal-Democratici e dei Verdi. Il fervore pro-monarchico c’è, è dimostrato dalle migliaia di persone che si sono accampate sul percorso della cerimonia già giorni prima dell’incoronazione e dal corteo che ha celebrato il Re e la Regina. Ma nel resto della città le reazioni sono tiepide. Nei pub si attende con maggiore trepidazione il calcio d’inizio delle partite di oggi della Premier League e la notizia migliore è quella di potere bere per due ore in più in questo weekend di festa. L’incoronazione è costata 125 milioni di sterline ai contribuenti britannici. Re Carlo III dovrà essere un grande sovrano anche per farlo dimenticare.
(ITALPRESS).
-foto Twitter Royal Family-