LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il ministro degli Interni maltese Byron Camilleri ha dichiarato che l’accordo raggiunto questa settimana durante la riunione dei ministri degli Interni degli Stati membri dell’UE in merito alla nuova politica migratoria e di asilo “non dà la certezza che saranno affrontanti i bisogni di Malta, e allo stesso tempo l’onere attuale sarà aumentato con ulteriori responsabilità”.
Malta, insieme la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Lituania e Slovacchia, si è astenuta mentre l’Ungheria e la Polonia hanno votato contro l’accordo. Il piano dell’UE per la migrazione è stato presentato tre anni fa dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il ministro Camilleri ha spiegato che questo accordo non fornisce supporto nel caso in cui Malta richieda aiuto a causa di un afflusso di immigrati che porta a una crisi. “Per altri paesi, potrebbero essere migliaia, ma per Malta potrebbe essere solo poche centinaia o un piccolo numero di barche”.
Ha dichiarato che la riforma non è giusta nè funzionale e chiede se provvederà alle esigenze immediate che si presenteranno. Ha anche messo in dubbio che la riforma riesca a raggiungere un equilibrio con i nuovi oneri che i paesi di confine come Malta dovranno affrontare.
Pur riconoscendo che un certo numero di paesi dell’UE hanno un problema con i movimenti secondari di migranti, il ministro Camilleri ha insistito che questi possono essere evitati, quando prima si impedisce gli arrivi primari e quando lavoriamo per l’obiettivo comune di ridurre i movimenti primari.
Ha dichiarato che Malta continuerà a lavorare con forza per fermare coloro che non hanno diritto alla protezione a Malta e per rimpatriarli.
Pur confermando che i primi arrivi a Malta sono dalla Libia, ha dichiarato che gli accordi con la Libia stanno dando i loro risultati, tuttavia ha aggiunto che non è giusto penalizzare Malta per aver salvato persone in difficoltà, soprattutto in una situazione in cui alcuni stanno portando più immigrati.
Il ministro Camilleri ha aggiunto che le nuove responsabilità presentate dalla Commissione Ue “si aggiungeranno agli oneri esistenti rispetto ai criteri di Dublino”. Il ministro Camilleri ha aggiunto che le nuove responsabilità, che includono le procedure obbligatorie alle frontiere, potrebbero sembrare buone sulla carta. Tuttavia, nel contesto pratico delle frontiere marittime, non impediranno nè arrivi nè movimenti secondari.
Ha affermato che sebbene il meccanismo di solidarietà proposto sia obbligatorio, è ancora flessibile e alquanto debole, in quanto non fornisce le necessarie garanzie di cui gli Stati membri hanno bisogno per soddisfarle. Ha spiegato che il meccanismo proposto porterà ancora a carenze in relazione alla solidarietà e potrebbe essere insignificante in relazione alla ricollocazione. Ha insistito che la solidarietà deve basarsi su criteri oggettivi che riflettano la realtà dei paesi di confine.
Il ministro degli affari interni maltese ha osservato che le procedure discusse non affronteranno le sfide attuali e ha insistito su nuovi accordi con i paesi terzi.
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