Nuovi incontri, nuove energie e sinergie. Sono quelle concretatesi in occasione della nuova edizione del festival dello scarto che, nei giorni scorsi, organizzata dalle associazioni Carato e Sicilia che cambia, è stata ospitata dagli orti sociali Proxima, dove tra l’altro sorge la Sartoria sociale (e che per questo è diventato Arte&Orti Proxima) in via Grazia Deledda a Ragusa.
“Diciamo che la scelta – sottolinea Ivana Tumino, presidente Proxima Ragusa, la cooperativa che si occupa di dare sostegno alle vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo – non è stata casuale ma ha puntato l’attenzione sul fatto che, il luogo in cui si trovano gli orti sociali e, successivamente, la sartoria, da scarto di periferia è diventato un progetto di ampio respiro che ha migliorato la vita di molte persone”. Il festival è stato caratterizzato da laboratori, passeggiate, merende, musica, ma anche incontri per scambiare idee e conoscersi, tutte attività accomunate da una visione: rendere le città in cui viviamo migliori. “Gli orti sociali, ormai da tempo – sottolinea il responsabile degli stessi, Marcello Firrincieli – è diventato un punto di riferimento, un nuovo modo di concepire le produzioni agricole, facendo più attenzione alle persone che alle produzioni che, pure, sono curate sotto tutti gli aspetti, seguendo tecniche alquanto innovative”. “Molto apprezzata, poi – continua Letizia Blandino, responsabile Pubbliche relazioni di Proxima – è stata la human library grazie a cui abbiamo potuto ammirare tutti quei volti attenti.
C’erano gli occhi di chi raccontava con passione la propria storia che brillavano di luce nuova. Anche la sartoria è stata protagonista del festival avendo organizzato un laboratorio di riuso tessile indirizzato ad adulti e bambini”. Inoltre, c’è stata una bambina dagli occhi azzurri che ha detto a uno degli organizzatori: “Questo non è un gioco, ma qualcosa che può veramente cambiare il mondo”. All’apertura del festival non hanno voluto fare mancare la loro presenza il sindaco Peppe Cassì e il neoassessore ai Servizi sociali, Elvira Adamo, i quali si sono detti molto colpiti dalle tematiche affrontate e dalle modalità con cui le stesse sono state sviscerate. “Abbiamo voluto ringraziare tutti i presenti – concludono Tumino, Firrincieli e Blandino – e tutti coloro che hanno scelto di vivere questa esperienza assieme a noi. Ringraziamo chi ha organizzato anche per il fatto di avere puntato sui nostri orti sociali come luogo di incontro e di confronto. Per noi, è stato davvero un onore avere fatto da cornice a questa esperienza che, ne siamo sicuri, ha arricchito il cuore e la mente di ciascuno di noi”.