La dieta di Cenerentola è tra le diete più estreme che sta spopolando tra la cittadinanza nipponica. La dieta di Cenerentola, nota come “Cinderella Diet” o dieta del Giappone, si sta diffondendo velocemente tra le ragazze che seguono questo regime alimentare estremo per avere il fisico di Cenerentola, mito del grande colosso Disney. Secondo molti studiosi la dieta di Cenerentola è l’ultima follia in tema di dieta. Il Giappone, che si alterna da anni con l’Italia nella gara di longevità, adesso si trova a combattere con strambe, estreme diete. Molte donne infatti, pur di rientrare in parametri minimi auto-imposti, sono disposte ad accettare qualsiasi regime, anche non equilibrato. La nuova tendenza spinge a diventare sempre più esili e molto sottopeso.
I colleghi dietologi giapponesi la considerano come l’ultima follia dei social, nascosta dietro al nome accattivante di un personaggio del colosso Disney, che da sempre appassiona, specialmente le bambine. Lo scopo di questa dieta è quello di ottenere un corpo ispirato il più possibile al fisico di Cenerentola, che la matita del cartoonist può ridurre a figure filiformi ed irreali. Ma questo trend ispirato dai social giapponesi mira a far ottenere un ideale di magrezza davvero pericoloso. Si tratta di un’assurda sfida che incoraggia le ragazze a percorrere una sola direzione: perdere peso per assomigliare il più possibile a Cenerentola e non piuttosto ad ottenere il peso forma. Uno studio recente pubblicato sulla rivista Nutriens ne rivela i rischi. I ricercatori hanno valutato l’apporto nutrizionale delle donne ”peso Cenerentola”.
Il termine implica un valore dell’indice di massa corporea (BMI) di 18,0 che rappresenta il minimo, al di sotto del quale si ha un segno di denutrizione. Come si sa, il dato è consolidato, il sovrappeso e l’adiposità sono fattori di rischio per le malattie cardio-metaboliche e per questo sono molto studiati, mentre il sottopeso è spesso trascurato negli esami fisici. La malnutrizione tra le donne “peso Cenerentola” potrebbe essere potenzialmente complicata dai rischi associati alla denutrizione, tra cui osteoporosi, irregolarità mestruali e infertilità. I bambini nati da madri sottopeso hanno un basso peso alla nascita, il che aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete e carenze nutrizionali, influenzando così la crescita e lo sviluppo.
Il Department of Health Management ha fornito dati anonimi su età, sesso e indice di massa corporea degli uomini di età compresa tra 20 e 39 anni che hanno partecipato a controlli sanitari e i dati anonimi sono stati ottenuti da cliniche ambulatoriali per donne di età compresa tra 20 e 39 anni. Nel presente studio esplorativo, il team ha esaminato la percentuale e le caratteristiche delle donne sottopeso di età compresa tra 20 e 39 anni che hanno partecipato a esami sanitari sul posto di lavoro tra agosto 2022 e settembre 2022. Successivamente, sono stati studiati la forza muscolare, la composizione corporea, le risposte al questionario sulla frequenza alimentare, biosintesi proteica e livelli vitaminici sierologici. Il team ha valutato la presenza di perdita intenzionale di peso, febbre e appetito. Le donne in gravidanza e le pazienti anoressiche sono state escluse dall’analisi. Sono stati analizzati i referti medici di 643 dipendenti donne e 1.457 uomini. La percentuale di femmine sottopeso era molto maggiore della percentuale di maschi. Tra le donne/Cenerentola sottopeso i parametri di colesterolo e linfociti sono stati trovati significativamente inferiori rispetto alle donne in sovrappeso.
Anche l’assunzione totale di energia è risultata carente per la minore introduzione di carboidrati, fibre, calcio e ferro. In totale, tutti questi dati soddisfano i criteri della Global leadership Initiative Malnutrition (GLIM) per individuare la denutrizione. In altre parole, le calorie introdotte erano circa 1.600 quasi equivalenti al dispendio energetico totale, ma con gravi carenze di nutrienti, specialmente tra i giovani e gli individui di mezza età. I dati sono incontrovertibili, i danni ci sono e sono gravi, sia nell’immediatezza sia a lungo termine. Nelle donne in età riproduttiva, infatti, si mina il potenziale riproduttivo. Ancora una deleteria moda alimentare. Il corpo umano funziona sempre allo stesso modo e non è possibile forzarlo a seguire mode, il risultato è inevitabile: alterazione delle funzioni, malattia e quant’altro… da non imitare assolutamente!