E’ morto nella notte Giuseppe Ruta, per tutti Peppino. Sindacalista, classe 1934, era nato a Modica in una famiglia di braccianti. Peppino è stato per vari decenni il volto della UIL a Modica e in provincia di Ragusa. All’attività sindacale Ruta ha dedicato tutta la sua vita. Legato al Partito Repubblicano, era entrato nella UIL nel 1956. E da allora l’Unione italiana dei lavoratori era diventata la sua seconda famiglia. È stato a lungo nella segreteria provinciale della UIL e del sindacato di categoria dei lavoratori agricoli, la UIL-Terra prima, la UISBA poi e infine la UILA.
Ruta è stato testimone e protagonista di tutte le lotte sindacali che hanno interessato il settore agricolo e agroalimentare nella provincia di Ragusa, dalla metà degli anni Cinquanta fino ai primi anni Duemila. Dalla riforma agraria ai fatti di Avola, dalla definizione del contratto di compartecipazione agraria che diede solide basi allo sviluppo delle serre a Vittoria e nella fascia trasformata, alle lotte per ottenere giornate di lavoro e cantieri per la riforestazione delle zone montane negli anni Settanta, fino ai più recenti contratti di riallineamento e gradualità per le aziende orticole negli anni Novanta. Nel corso della sua lunga carriera si è occupato anche del settore industriale, dell’edilizia e del terziario, con importanti battaglie per l’occupazione e la difesa dei posti di lavoro.
“Peppino” Ruta è stato l’ultimo rappresentante di quella generazione di sindacalisti nata sotto il fascismo, che nel dopoguerra si rimboccò le maniche per ricostruire il Paese dal punto di vista morale e materiale, conquistando migliori e più democratiche condizioni di vita per i lavoratori e una legislazione sociale avanzata. Di quegli anni era, oramai, la memoria storica. Aveva conosciuto di persona Giuseppe Di Vittorio e Italo Viglianesi, Agostino Novella e Feliciano Rossitto, Giorgio Benvenuto e Pierluigi Bertinelli, da cui era stimato e benvoluto.
Componente del comitato centrale nazionale della UIL con Giorgio Benvenuto (1983), componente della segreteria provinciale fino al 2009, presidente del Comitato provinciale dell’INPS fino al 2014, di fatto Ruta non era mai andato in pensione. Dopo il suo collocamento a riposo, ha continuato a recarsi fino a pochi giorni fa nel suo ufficio, nei nuovi locali della UIL a Modica, dove si occupava con passione e dedizione ammirevole del sindacato pensionati.
Da parte della nostra redazione, le più sentite condoglianze ai familiari, alla moglie Teresa, ai figli Giorgio e Gianluca e alle nuore e alla UIL provinciale per la dolorosa perdita.