Si è tenuto il 12 luglio a Palermo, presso l’Assessorato regionale ai Beni Culturali un incontro tra il dirigente generale Ing. Mario La Rocca, il sindaco di Scicli Mario Marino, la presidente di Legambiente Scicli “Kiafura” Alessia Gambuzza e l’architetto Salvo Di Maria, “memoria storica” della Fornace. La riunione è l’ultima di una serie di attività e di interlocuzioni svolte dal circolo Legambiente in questi anni, fra le quali ricordiamo quelle intrattenute con il ministro Franceschini e con il compianto assessore Tusa. Mentre, fra le attività svolte si deve citare lo straordinario successo del recente ed evocativo concerto del maestro Marcello Giordano Pellegrino, tenutosi a ridosso della Fornace.
L’incontro segue la lettera inviata da Legambiente all’assessorato per sollecitare la messa in sicurezza e ha inteso fare punto sullo stato dell’arte dell’iter burocratico già da tempo avviato con la dichiarazione di pubblica utilità. “Dal confronto istituzionale” dichiara Alessia Gambuzza – Presidente di Legambiente Scicli Kiafura “Abbiamo appreso che la Regione, attraverso la soprintendenza di Ragusa, ha provveduto ad inizio anno a notificare a tutti i proprietari le indennità di esproprio e che l’intera somma costituente l’indennità è stata impegnata. Si tratta di euro 534.000 approvati con decreto del 2019 da parte della Regione per portare a compimento la procedura.
Alla data odierna, dopo aver individuato tutti i proprietari con l’importo spettante, la Soprintendenza di Ragusa ha già notificato l’esproprio ad alcuni proprietari tramite i messi notificatori del Tribunale di Ragusa. Rintracciando tutti i proprietari entro dicembre 2023 si potrebbe emettere il decreto definitivo di esproprio e l’immissione in possesso dell’intera area, salvo il diritto di proporre ricorso da chi non d’accordo ma senza interrompere il trasferimento del bene alla Regione Siciliana. Il dirigente generale Mario La Rocca ha preso anche l’impegno a dare impulso alla soprintendenza a redigere il progetto di messa in sicurezza, da realizzare entro due anni dal decreto di esproprio definitivo. Pertanto necessita trovare i fondi per la realizzazione della messa in sicurezza”.
“Come Legambiente riteniamo estremamente importante la partecipazione fattiva del primo cittadino e seguiremo da parte nostra i vari passaggi, attraverso un confronto collaborativo con l’amministrazione, consapevoli come siamo che troppo tempo è stato sciupato e che Fornace Penna potrebbe non essere più in grado di sopportare gli eventi climatici delle prossime stagioni.”