Un’altra giornata di valenza storica quella di ieri per Giarratana e per le sue tradizioni religiose. L’avvio dei solenni festeggiamenti in onore della patrona Maria Santissima della Neve è stato caratterizzato dalla riapertura al culto, dopo mesi di chiusura per lavori di restauro, della basilica di Sant’Antonio Abate.
Dopo che il pomeriggio era iniziato con il giro per le vie cittadine del corpo bandistico Bellini di Giarratana e con la sfilata, sempre lungo le vie principali del paese, del gruppo Tamburi di Giarratana, da piazza Martiri d’Ungheria sino ad arrivare alla chiesa Madre, ha preso il via, con la benedizione della campanella d’argento restaurata, la solenne processione di traslazione del seicentesco simulacro di Sant’Antonio abate sino all’omonima basilica. Qui, mezz’ora dopo, è stato compiuto il rito dell’apertura delle porte della stessa basilica. Il simulacro di Sant’Antonio Abate è stato sistemato sull’altare maggiore.
Nel frattempo, è stato dato il via, annunciato dal suono a festa delle campane, alla discesa della cappella dell’altare maggiore del venerato simulacro della Madonna della neve al solenne canto delle litanie lauretane e dell’inno della Patrona. Numerose le grida di giubilo da parte dei devoti e dei fedeli che hanno assistito alla cerimonia. Evento storico il fatto che i due simulacri, contemporaneamente, siano stati sistemati sull’altare maggiore. Subito dopo, è iniziata la solenne celebrazione eucaristica officiata dal vicario generale della diocesi di Ragusa, mons. Roberto Asta, che ha messo in evidenza le numerose caratteristiche di una tradizione, quella della festa della patrona di Giarratana, che si perde nella notte dei tempi. Sono stati, poi, illustrati i dettagli del restauro del pregiato pavimento della basilica completato nelle scorse settimane. A incorniciare il tutto lo spettacolo pirotecnico a cura di Firesud.