Una nuova variante del virus Covid, la EG.5, la terza più diffusa diventa sorvegliata speciale. La nuova variante si aggiunge alla lista Oms delle ‘osservate speciali’. La EG.5 è stata inserita nell’elenco delle Vum, le varianti sotto monitoraggio, che salgono così a 7: BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.9.1 (Hyperion), XBB.1.9.2, XBB.2.3 (Acrux) e appunto la new entry EG.5. Lo comunica l’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo aggiornamento settimanale sull’andamento di Covid-19.
Sul fronte delle varianti, si conferma il dominio di quelle appartenenti alla famiglia XBB. Continua il calo di XBB.1.5 (Kraken) la cui prevalenza in un mese si è dimezzata passando dal 21,6% di inizio giugno all’11,3% di inizio luglio. Nello stesso periodo è cresciuta fino al 24,1% la variante XBB.1.16 (Arturo). Continua anche la crescita della nuova variante EG.5, inserita tra quelle sotto monitoraggio dall’Oms lo scorso 19 luglio: a essa sono connessi quasi il 13% dei casi globali con un raddoppio in un mese.
Secondo l’ultima rilevazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 26 giugno e il 23 luglio sono stati registrati 868 mila contagi e 3.700 decessi, con un calo, rispettivamente, del 18% e del 47% rispetto al mese precedente. I contagi sono in calo in tutto il mondo, salvo nella regione del Pacifico Occidentale dell’Oms, che comprende l’Estremo Oriente e l’Oceania: qui è stata registrata una crescita dell’8% dei contagi e del 23% dei decessi. Nell’ultimo mese, quasi il 70% dei casi globali si sono verificati in Corea del Sud (593 mila). Seguono Brasile (49 mila) e Australia (36 mila). Il più alto numero di decessi è stato registrato invece in Brasile (769), seguito da Australia (623) e Russia (336). In Italia si sono verificati 13.835 casi e 167 decessi.
Oms: Covid-19 rimane una minaccia
Nonostante i dati in discesa, e il fatto che l’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale sia stata dichiarata conclusa il 5 maggio 2023, «Covid-19 rimane una minaccia», puntualizza l’Oms che sollecita gli Stati «a mantenere, non a smantellare, la loro infrastruttura. È fondamentale sostenere tempestivamente la sorveglianza e la segnalazione dei casi, il monitoraggio delle varianti, la fornitura di assistenza clinica, la somministrazione di richiami vaccinali a gruppi ad alto rischio, i miglioramenti nella ventilazione». Quanto ai numeri contenuti nei report, «non rappresentano accuratamente i tassi di infezione a causa della riduzione di test e segnalazioni».
Le varianti più diffuse
Tornando al quadro delle varianti, l’Oms spiega che quella attualmente più diffusa, cioè Arturo, è stata segnalata da 99 Paesi in tutto il mondo. Dalla settimana epidemiologica 24 (12-18 giugno), è diventata la variante prevalente, superando Kraken. Nella settimana 27 ha rappresentato il 24,1% del totale sequenze depositate nella banca dati Gisaid, in aumento rispetto al 20,5% registrato un mese prima. Tra le varianti che hanno mostrato una tendenza in crescita c’è EG.5, salita a quota 12,8% nell’ultima settimana considerata rispetto al 4,1% di 4 settimane prima. Anche XBB ha mostrato un leggero aumento nella settimana 27 (8,2% rispetto a 5,9% di un mese prima). Hyperion è scesa dal 18 al 13,3%, Kraken dal 21,6 all’11,3%, XBB.1.9.2 dal 9,2 al 5,3%. Le altre Vum risultano stabili, a quote molto basse.