Abbiamo riferito, riportando integralmente la dichiarazione dell’assessore ai lavori pubblici Gianni Giuffrida, della replica dell’amministrazione civica di Ragusa alle critiche avanzate sul servizio idrico dal consigliere comunale Pd Peppe Calabrese, peraltro segretario cittadino del partito. La dichiarazione di Giuffrida verte tutta sull’attribuzione dei disagi ai continui “problemi dovuti alle forniture elettriche e alla relativa rete, causati dalle alte temperature. Basta leggere i giornali per accorgersi che tutta la Sicilia è stata colpita da disservizi elettrici e da frequenti blackout” e quindi, concludeva l’assessore competente “i disservizi che si sono verificati nell’ultimo periodo non riguardano l’approvvigionamento idrico, come avveniva in passato”.
Non sappiamo se la replica di Giuffrida abbia lasciato soddisfatto Calabrese, questo starà a lui stabilirlo. Ma a noi cronisti spetta anche il compito di rilevare quelle che ci sembrano incongruenze e, forse, contraddizioni, della politica istituzionale. Per dar modo ai nostri lettori di farsi le proprie idee sulla vicenda, leggiamo insieme quanto aveva sottolineato il consigliere Calabrese, che a proposito del servizio idrico a Ragusa, aveva iniziato la propria nota stampa con un “attese di due mesi per 10mq d’acqua” . E aveva spiegato “nelle contrade e nelle zone più periferiche della città manca l’acqua potabile e all’Ufficio Idrico stanno trattando in questi giorni le richieste dei primi di giugno. Vergogna!”. Il segretario cittadino dem afferma poi di “essersi recato a fine luglio all’Ufficio Idrico del Comune per avere chiarimenti” ricevendo questa risposta “ci sono a disposizione solo due autobotti e si stanno gestendo le richieste arrivate nei primi giorni di giugno, il che vuol dire che per soddisfare le richieste ci sono due mesi di attesa. Chi dovesse richiedere un’autobotte oggi, riceverebbe i propri 10mq d’acqua nei primi giorni di ottobre.
È veramente assurdo, soprattutto se si considera che durante la campagna elettorale ci hanno detto che le perdite d’acqua dalla rete idrica sono state ridotte dell’80%, in piena campagna elettorale, in tutta fretta, sono state installate le condutture in contrada Gatto Corvino (chissà poi perché proprio lì!? Un sospetto ce l’avrei…) ma il risultato è che ad oggi bisogna chiedere l’acqua potabile con l’autobotte e attendere due mesi. Salvo rivolgersi a privati con costi anche quattro volte superiori alle tariffe comunali”. Calabrese aveva quindi aggiunto “è vergognoso perché chi vive in periferia e nelle contrade paga le tasse come gli altri cittadini, ma non ha gli stessi servizi. Anzi subisce disservizi! E in queste condizioni non c’è solo Gatto Corvino, ma anche le zone di Bruscè o Cisternazzi, una parte di viale Europa…
Tutto ciò accade in un Comune definito “virtuoso” dove appena pochi giorni fa è stato approvato senza intoppi un assestamento di bilancio: come consigliere comunale avevo chiesto di prevedere risorse in più per il servizio autobotti, mi hanno risposto che era tutto a posto” Questa dunque la nota di Peppe Calabrese sul servizio idrico, anche se ci permettiamo di rilevare che per un esponente politico cittadino di primo piano qual è, sarebbe stato opportuno precisare quale sarebbe “il sospetto che avrebbe” a proposito delle condutture installate a Gatto Corvino. Riteniamo infatti che la politica, quella seria e responsabile (e quella del Pd e del suo segretario lo è sempre stata), sia fatta di dichiarazioni chiare e nette, senza bisogno di ricorrere ad illazioni per pochi intimi.
E per concludere la propria nota stampa il segretario consigliere del Pd non tralascia di citare quello che era stato uno dei punti di forza durante la campagna elettorale della coalizione che sosteneva il candidato sindaco Riccardo Schininà, ovvero “l’Amministrazione Cassì è impegnata a raccontare, ancora, una città che non esiste, un paese delle meraviglie per una vetrina da social network. Ancora una volta la narrazione dell’amministrazione si è scontrata con la realtà dei fatti e i disagi vissuti dai cittadini. Cassì, dovrebbe mettere in pausa la sua pagina Facebook dove ci racconta una città che non esiste e mettere i piedi per terra, perché le strade sono sporche e rovinate, la raccolta dei rifiuti ha diverse carenze, il turismo sta collassando, la stagione estiva sta già concludendosi in sordina e diverse parti della città sono senza acqua per colpa di questa amministrazione. Altro che continuità amministrativa!!!” (daniele distefano)