L’Unione Nazionale delle Cooperative Italiane AgroAlimentari (Unci AgroAlimentare) si mobilita con determinazione per affrontare l’invasione del granchio blu e ristabilire l’equilibrio delle attività di pesca e allevamento dei molluschi. In una recente riunione di concertazione convocata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio, ha espresso il pieno sostegno alle iniziative del governo per contrastare questa sfida.
La presenza di specie ittiche aliene, come il granchio blu, sta avendo un impatto sempre più devastante sulle attività marine e costiere italiane. Il governo nazionale ha riconosciuto l’urgenza di affrontare questa problematica e si sta attivando per sviluppare un piano d’azione congiunto, coinvolgendo anche le Regioni. Il presidente Scognamiglio ha apprezzato la reattività del ministro e l’adozione di proposte concrete, sottolineando come il piano abbia due obiettivi principali: mitigare gli effetti negativi delle specie aliene, come il granchio blu, e supportare le imprese colpite.
L’approccio del piano prevede due fasi chiave:
Controllo e Sfruttamento delle Specie Aliene: Una parte fondamentale del piano consiste nel convertire la presenza del granchio blu in un’opportunità. Attraverso la cattura sistematica e la commercializzazione del granchio blu, si intende limitarne gli impatti negativi e trasformarlo in una risorsa. Questo approccio mira a bilanciare l’ecosistema e a generare vantaggi economici attraverso l’utilizzo del granchio pescato sia come mangime che per il consumo umano.
Sostegno alle Imprese Colpite: Il granchio blu minaccia non solo altre specie ma anche le attività di venericoltura e mitilicoltura. Il piano prevede un’assegnazione iniziale di 2,9 milioni di euro per supportare l’attività di prelievo e smaltimento del granchio blu nelle acque italiane. È altresì necessario individuare e stanziare fondi per ristorare adeguatamente le imprese danneggiate dall’attacco di questa specie invasiva.
Inoltre, il presidente Scognamiglio ha evidenziato l’importanza di sviluppare filiere per prelievi mirati, al fine di ristabilire l’equilibrio della situazione emergenziale. Queste filiere potrebbero portare all’utilizzo del granchio pescato sia come mangime che per il consumo umano, generando ulteriori profitti.
L’Unci AgroAlimentare si impegna a supportare le cooperative del settore durante questo processo e a collaborare attivamente con le istituzioni per affrontare l’emergenza. Inoltre, dato il cambiamento climatico in corso, Scognamiglio propone di considerare interventi legislativi per la prevenzione, in linea con il Regolamento europeo del 2014. L’associazione guarda con ottimismo alla collaborazione e all’azione concertata per rispondere a questa sfida critica e per salvaguardare il settore agroalimentare italiano.