All’indirizzo del Comune di Scicli sono arrivate oggi diverse segnalazioni di bagnanti di Playa Grande che hanno avvertito la cosiddetta “puntura da medusa”.
Le meduse urticanti presenti nelle coste ragusane sono molto comuni e appartengono alla specie Pelagia Noctiluca. L’invito che il Comune rivolge ai bagnanti è di prestarvi attenzione evitandone il contatto ma al tempo stesso di rispettarle. Accade infatti che quando spiaggiano vi siano atteggiamenti impropri di accanimento del tutto contrari al rispetto dell’ecosistema marino.
Contatto con una medusa
Le meduse sono temute dai bagnanti perché il loro contatto provoca reazioni sulla pelle, ma non sono loro ad attaccare: in genere sono i bagnanti che si avvicinano eccessivamente all’animale e involontariamente lo urtano.
Si parla impropriamente di puntura di medusa: la medusa non punge, né morde, ma in risposta ad un potenziale pericolo i suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle.
Infatti, sulla parte dei tentacoli più lontana dal corpo si trovano delle cellule di difesa altamente specializzate chiamate cnidociti all’interno delle quali si trovano dei “sacchetti” contenenti il liquido urticante (nematocisti), e piccole formazioni appuntite a spirale (spicole) mantenute sotto pressione e che funzionano come piccole frecce.
A seguito dell’urto fra un tentacolo e una persona, le nematocisti rimangono attaccate alla pelle e le spicole liberano le sostanze urticanti. Meduse con lunghi tentacoli (in alcune specie raggiungono i 10 metri di lunghezza!) possono avere milioni di nematocisti che successivamente al contatto possono rimanere sulla pelle della vittima, senza scaricare subito il veleno contenuto. Non toglierli può causare irritazioni anche a distanza di ore dal contatto.