Un forte tn terremoto di magnitudo 5.1 ha colpito il sud della California, dove sta passando la tempesta Hilary. Hilary fa tremare la California minacciando piogge catastrofiche e inondazioni. L’allerta è alle stelle nel sud dello stato, dove le tempesta tropicale ha già causato la cancellazione di oltre un terzo dei voli all’aeroporto di San Diego.
Il governatore Gavin Newsom ha dichiarato lo stato d’emergenza e lo schieramento di migliaia di uomini per i soccorsi in uno stato che è abituato alla siccità, agli incendi e ai terremoti ma non alle piogge torrenziali attese. L’allerta è particolarmente alta dopo il disastro di Maui, dove il sistema di allarme e quello degli aiuti non ha funzionato con il risultato di oltre 114 morti e 1.000 dispersi. Joe Biden è atteso alle Hawaii a breve: il presidente, nei panni di ‘consoler-in-chief’ (‘consolatore in capo’, gioco di parole dei media Usa con Commander-in-chief), toccherà con mano i danni causati dagli incendi che hanno distrutto Lahaina. Per Biden di tratta di una visita difficile, che arriva mentre sale il pressing degli attivisti sulla Casa Bianca affinché dichiari l’emergenza climatica così da poter agire in modo forte e rapido per mitigare le minacce ambientali.
Biden è stato duramente criticato sia per la sua reazione personale alla tragedia di Maui sia per quella che molti reputano la deludente risposta del governo. L’incendio si è scatenato mentre il presidente era in vacanza e dopo un iniziale commento il 10 agosto, il presidente è rimasto stranamente in silenzio per cinque lunghissimi giorni. Un silenzio che ha sorpreso considerato che Biden è noto per la sua empatia e attenzione, ed è anche intenzionato a non ripetere gli errori dei suoi predecessori di fronte a sciagure (Katrina per George W. Bush, la marea nera nel Golfo del Messico per Barack Obama e l’uragano a Puerto Rico per Donald Trump). Alle critiche personali si sono sommate quelle per l’azione del governo, apparsa lenta e inefficace con molti testimoni che ancora oggi dichiarano di non aver visto nessuno del governo federale a Maui. La Casa Bianca è corsa ai ripari diffondendo la fitta agenda di contatti avuti dal presidente con le autorità delle Hawaii e di Maui, e la sua risposta immediata all’emergenza. Le critiche soprattutto da parte dei repubblicani non si sono però fermate.
Mentre l’amministrazione fa i conti con le Hawaii, l’allarme in California è ai massimi da decenni. Hilary arriva infatti su un territorio piegato da anni di siccità e incendi e minaccia di scaricare la pioggia di un intero anno in sole 24 ore. “Sono attese inondazioni che vanno dal pericoloso al catastrofico”, è l’allerta lanciata dalle autorità locali, che invitano i residenti a prendere seriamente la tempesta tropicale e a eseguire gli ordini, anche quelli di evacuazione già emanati per alcune comunità nelle contee di San Bernardino e Riverside. I supermercati sono stati presi d’assalto in tutta la California del sud, dove trovare acqua sugli scaffali è quasi una missione impossibile. Inizia a fare i conti del passaggio di Hilary il Messico: nella penisola della Baja California alcune aree sono senza elettricità e senza connessione telefonica. Un conteggio preliminare che è destinato a salire nei prossimi giorni. (Ansa)