E’ stata una delle “Sciute” più belle degli ultimi anni. Con colori a tempesta. E un grido assordante che esce dal cuore e che sovrasta fedeli e devoti: “Iautu u Patronu”. Tutto ciò mentre un’onda umana si muove come se fosse animata da un’unica mano. Braccia tese allo spasimo. Per reggere il simulacro. In un istante le ripide scalinate della basilica sono affrontate come se nulla fosse. Momenti suggestivi, emozionanti, carichi di devozione e allo stesso tempo straordinari per chi è curioso di ammirare il folklore che deriva dalla storia. Roba da rimanere a bocca aperta.
Tutto questo, e molto altro ancora, ha animato il tradizionale appuntamento di San Bartolomeo apostolo che, come ogni anno, si è consumato ieri, 24 agosto, a Giarratana. Qualche minuto dopo mezzogiorno, una folla di persone, in numero ancora più consistente rispetto allo scorso anno, ha applaudito l’evento più atteso. Il simulacro del Patrono, spinto da una selva di mani, è venuto giù, è proprio il caso di dirlo, dopo l’uscita dalla chiesa di San Bartolomeo con un fragore di mortaretti e un diluvio di “nzaireddi”, le caratteristiche strisce in carta di vari colori. Poi, più volte, lo stesso simulacro ha reso onore al tempio che lo ospita durante l’anno con l’andatura caratteristica dell’avanti e indietro: il tutto prima di dare il via alla processione. Per qualche minuto tutta Giarratana si è fermata e si è concentrata dinanzi all’edificio di culto che ospita il Patrono. La “Sciuta” è la tradizione religiosa che meglio raffigura il carattere forte e determinato dei residenti della Perla degli Iblei.
Ad anticipare il momento dell’uscita, il rullare dei tamburi Città di Giarratana. Poi, l’apoteosi. La tradizionale “Sciuta” è stata salutata da manifestazioni di giubilo. Quindi, la processione ha preso il via seguendo il tradizionale percorso cittadino caratterizzato, tra l’altro, dalla visita alla chiesa di Sant’Antonio Abate. Questa mattina la messa è stata presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa. “E’ l’incontro con il Signore che cambia la nostra vita – ha detto il vescovo durante la sua omelia – un incontro che non avviene attraverso eventi o fasi spettacolari, Gesù non si presenta a bordo di un’astronave per fare sensazione. L’incontro, invece, si verifica nelle persone e nei luoghi dove il Signore si manifesta. Sono le persone sole, quelle che abitano nella porta accanto, i sofferenti, i poveri coloro che il Signore ama interpretare. Saperlo riconoscere significa incontrarlo per cambiare la nostra vita e attraverso la nostra vita anche quella di coloro che incontriamo”. Il sindaco, Bartolo Giaquinta, ha letto l’atto di affidamento della città al patrono durante la fase finale del solenne pontificale.
Ma la giornata non è ancora finita. Nel pomeriggio, alle 17, il giro di gala del corpo bandistico Vincenzo Bellini di Giarratana lungo le vie cittadine e l’esecuzione di marce sinfoniche in piazza San Bartolomeo. Alle 18, sul sagrato della chiesa di San Bartolomeo, tradizionale “cena” con vendita all’asta di doni offerti al santo patrono. Alle 19, giro di gala del corpo bandistico Gioacchino Rossini di Pedalino lungo le vie cittadine ed esecuzione di marce sinfoniche all’incrocio tra corso XX settembre e corso Umberto. Alle 20 solenne celebrazione eucaristica in chiesa Madre presieduta dal parroco, il sacerdote Francesco Mallemi, animata dalla corale parrocchiale Regina Caeli. Alle 21 la processione vespertina con il simulacro del santo patrono alla presenza delle autorità civili e militari, dei corpi bandistici Bellini e Rossini, per le vie principali di Giarratana. Alle 21,30, dalla chiesa Madre, lo storico stendardo di San Bartolomeo accompagnato dal corpo bandistico Rossini, raggiungerà la processione al suo arrivo presso la chiesetta Madonna delle Grazie.
Alle 22, in piazza Grande, sosta della processione e spettacolare intrattenimento piromusicale a cura della ditta Zio Piro di Gianni Vaccaluzzo da Belpasso. Alle 23 arrivo della processione nella chiesa di San Bartolomeo apostolo, solenne e tradizionale panegirico sul sagrato della chiesa tenuto dal parroco, don Francesco Mallemi. Alle 23,40, la spettacolare “trasuta” e riposizione del simulacro di San Bartolomeo apostolo nella cappella dell’altare maggiore. All’1 di notte, grandioso spettacolo pirotecnico presso contrada Presti a cura della ditta Fasima fuochi eventi di Gaetano Spina e figli da Santa Venerina, in provincia di Catania.