La notizia ufficiale diffusa dal Comune di Ragusa lo scorso fine settimana sulla prossima riapertura della piscina comunale già dal 14 settembre, se ha lasciato contenti gli utenti a vario titolo dell’impianto rimasto chiuso da diversi mesi, ha lasciato contento soltanto un po’, e forse nemmeno tanto, il consigliere comunale Federico Bennardo della lista di maggioranza, che sulla vicenda della piscina era intervenuto solo pochi giorni fa con una interrogazione in cui chiedeva, in parole povere, all’amministrazione il perché del prolungarsi dei lavori di ristrutturazione, ma soprattutto chiedeva lumi sullo stato giuridico della struttura sportiva.
Ora Bennardo torna sull’argomento e non demorde dall’esplicitare le sue evidentissime perplessità ribadendo fin dal titolo della sua nota stampa “Riapre la piscina comunale. Bene, ora serve chiarezza sulla gestione dell’impianto sportivo”. Poi si butta a capofitto sulla questione. “Ho preso atto dagli organi di stampa della riapertura della piscina comunale prevista per giovedì 14 settembre e non posso che esprimere la mia soddisfazione. Se depositare un’interrogazione è servito ad anticipare l’apertura anche di un solo giorno, il mio lavoro non è stato comunque vano, provando, perlomeno, ad ottemperare il compito che mi è stato affidato al di là di quelli che possono essere determinati posizionamenti politici che non rappresentano la mia priorità. Infatti, sono in maggioranza pur dicendo la mia, com’è ovvio che sia”.
Insomma Bennardo esordisce senza peli sulla lingua, ancora una volta come ci ha abituati fin da subito dopo l’elezione a consigliere. Poi prosegue “come ho tuttavia sottolineato precedentemente, i quesiti sulla riapertura, peraltro in sostanziale ritardo dai tempi stimati in 6 mesi dalla deliberazione di Giunta n.311/2022, sono solo parte dell’interrogazione nella sua interezza e sono certo che saranno prontamente evasi nelle opportune sedi. In particolare, come si può evincere dalla deliberazione di Giunta in questione, i lavori di efficientamento energetico volti ad una essenziale riqualificazione dell’impianto e nella fattispecie l’efficientamento dell’involucro edilizio, la sostituzione dei corpi illuminanti interni, l’installazione di un impianto di cogenerazione a servizio della struttura e così via, avrebbero reso, si legge dalla stessa deliberazione, l’impianto candidabile ad una concessione a terzi.
Si evince tuttavia dal comunicato stampa dell’amministrazione comunale che l’impianto graverà per 74.000 euro sulla finanza pubblica comunale. Allora – aggiunge Bennardo – delle due l’una: o l’impianto è efficientato al punto che i costi minori dei ricavi lo possano identificare come a “rilevanza economica” e quindi ai sensi dell’articolo 5, comma 6, del regolamento comunale candidarlo a una concessione a terzi oppure, come invece sembra, i lavori hanno prodotto sì una riduzione dei costi di gestione dell’impianto ma, essendo comunque necessario un supplemento finanziario comunale, non sono stati sufficienti e l’impianto permane “privo di rilevanza economica”. A questo punto, appurato, come si era peraltro detto, che la gestione diretta dell’ente è fin troppo gravosa per la finanza comunale, le fattispecie di gestione dell’impianto, ai sensi dell’articolo 5, comma 4, non contemplano la concessione di servizi e va indetta una gara d’appalto e non una concessione di servizi decennale con oneri a carico delle casse comunali.
Speriamo che su questo punto, non certo marginale, si possa fare chiarezza. Resto fiducioso”. Ci auguriamo, insieme al consigliere Bennardo, che le sue puntuali e stringenti considerazioni, trovino nell’amministrazione Cassì altrettanto puntuali e soddisfacenti risposte. (da.di.)