Il governo ha previsto un buono carburante di 200 euro per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato. Il voucher è stato prorogato per tutto il 2023. Il bonus benzina, noto anche come bonus carburante, è un contributo messo in campo dal governo per i lavoratori del settore privato. L’articolo 2 del decreto legge 21/2022, convertito con modificazioni dalla legge 20 maggio 2022, n. 512 (c.d. decreto Ucraina bis), prevede un buono del valore massimo di 200 euro esente sia da contributi che da imposte. Sono compresi tra i beneficiari anche gli studi professionali. La novità più importante introdotta dalle modifiche appena approvate riguarda la cessione del bonus che potrà avvenire a qualsiasi titolo e non solo gratuitamente.
L’8 marzo scorso è passato anche al Senato, dopo il via libera della Camera, il Dl Carburanti, contenente le misure urgenti per la trasparenza dei prezzi. Tra le misure anche la proroga del bonus benzina per il 2023. È stato confermato anche l’obbligo di esporre i prezzi medi di riferimento accanto a quelli praticati. I valori saranno calcolati dal Ministero delle Imprese e del Made In Italy sulla base delle comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti. Sarà disponibile anche un’app per consultare i prezzi, che sarà realizzata con un investimento pubblico da 500mila euro per il 2023 e 100mila per il 2024. Il decreto aiuti ter ha introdotto anche un credito d’imposta del 20% delle spese per il carburante sostenute nel terzo e quarto trimestre 2022 da parte di imprese agricole, di agromeccanica e della pesca. In un’intervista a Repubblica, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’arrivo di alcune misure per fronteggiare i rincari dei carburanti. “L’idea è quella di replicare il modello della social card con un bonus per le famiglie in una situazione economica più fragile”, ha spiegato il ministro. Le iniziative saranno discusse nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Bonus benzina: come richiederlo?
Per ottenere il buono benzina non sarà necessario presentare alcuna domanda. L’agevolazione, infatti, verrà assegnata in automatico dalle aziende private ai propri dipendenti per un massimo di 200 euro. I lavoratori destinatari del bonus devono essere titolari di reddito di lavoro dipendente. Rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti. Ad oggi le amministrazioni pubbliche sono escluse dall’agevolazione.
I lavoratori potranno usufruire dell’incentivo in due modi:
buoni benzina o simili;
benefit aziendali disponibili per il dipendente, in questo caso, se incluso nei piani sindacali, non verrà sommato al limite di non imponibilità dei benefit, pari a 258,23 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato, nella circolare n. 27/E, quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire nel caso in cui siano riconosciuti come premio di risultato. I buoni possono essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza preventivi accordi contrattuali. Con la circolare n. 27/E del 14 luglio 2022 (testo integrale al seguente link pdf), l’Agenzia ha chiarito tutti i dubbi legati al bonus carburante.
Dal 12 settembre 2022 è operativa la nuova piattaforma dell’Agenzia delle Dogane per inoltrare le domande relative al bonus carburante per gli autotrasportatori (articolo 3 del DL 17 maggio 2022 n. 50). La misura consente di usufruire di un credito d’imposta pari al 28% delle spese sostenute nel primo trimestre del 2022 per acquistare carburante impiegato su mezzi di categoria Euro 5 o superiore. Il portale è disponile al su creditoautotrasportatori
Il Decreto Carburanti ha prorogato il bonus per tutto il 2023. I voucher, ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, non concorrono alla formazione del reddito.
Bonus benzina come benefit: i vantaggi
Se il dipendente sceglie questa opzione per usufruire del buono carburante, potrà avere dei vantaggi fiscali. Nel caso in cui il dipendente chieda l’erogazione dei premi di risultato in buoni benzina, il lavoratore avrà diritto all’esenzione da imposta sia per il paniere di beni e servizi offerti fino ad un valore di euro 258,23, sia per i predetti buoni benzina per un valore di euro 200.
In caso di superamento di ognuno dei predetti limiti, ciascun importo, per intero, sarà soggetto al prelievo sostitutivo previsto per i premi di risultato. I buoni non sono tassati in capo ai dipendenti e sono deducibili dal reddito d’impresa. Sono validi per benzina, gasolio, Gpl e metano, ma anche per le ricaricare auto elettriche.
Fino a quando si potrà richiedere?
La misura al momento è stata prorogata dal Dl Carburanti fino al 31 dicembre 2023. Le somme verranno corrisposte in busta paga e, come per i precedenti, non concorre alla formazione del reddito ed è completamente detassato, ma per l’anno in corso sarà soggetto agli oneri contributivi. Il lavoratore potrà usufruire del voucher fino al 12 gennaio 2024.
Per quanto riguarda il bonus carburante per gli autotrasportatori, la piattaforma per le domande è stata attivata il 12 settembre 2022 per soli 30 giorni.
Bonus carburante per imprese agricole e della pesca
Il decreto aiuti ter ha introdotto, per il quarto trimestre 2022 (da ottobre a dicembre), un credito d’imposta del 20% delle spese sostenute da parte di imprese agricole, di agromeccanica e della pesca. L’agevolazione si applica per l’acquisto di carburante utilizzato per le seguenti voci:
trazione mezzi specifici per l’esercizio delle attività;
riscaldamento delle serre e dei fabbricati adibiti all’allevamento degli animali.
Le spese devono essere comprovate con le relative fatture d’acquisto, al netto dell’imposta sul valore aggiunto. Il credito sarà cumulabile con altre agevolazioni applicabili agli stesso costi, a patto che il valore complessivo non superi quello dei costi. Il buono è utilizzabile esclusivamente in compensazione fino al 30 giugno 2023 o fino al 31 dicembre 2023. Nella bozza del decreto aiuti ter sono infatti indicate due possibili scadenze.
Le imprese agricole, agromeccaniche e della pesca possono cedere per intero ad altri soggetti (anche gli istituti di credito e agli altri intermediari) il credito di imposta. Sono inoltre concesse due ulteriori cessioni, ma in questo caso solo nei confronti di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione.
Nel caso di cessione del credito d’imposta, le imprese che ne beneficiano sono tenute a richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la validità dei presupposti che danno diritto al bonus.