Possono ben essere due, tra le tante, le chiavi di lettura dell’ultimo intervento pubblico (almeno per questa settimana) della vicepresidente del consiglio comunale di Ragusa, Rossana Caruso, che abbiamo deciso, visto che ci tiene tanto, ad appellare con questo titolo anziché con quello, non meno degno di rispetto, ma forse meno altisonante, di consigliere comunale. Prima però, come giusto e corretto, leggiamo quanto scrive la vice presidente. “Quali sono le risorse che nel 2022 i Comuni siciliani hanno destinato per l’ospitalità della popolazione canina nelle proprie strutture di ricovero e custodia pubbliche o in siti privati convenzionati?
E’ l’interrogativo che l’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica – con la circolare n.12 del 20 ottobre 2023 – rivolge a ciascun Comune e rispetto a cui la vicepresidente del Consiglio comunale di Ragusa, Rossana Caruso, si fa portavoce evidenziando che si sta procedendo alla ripartizione dei relativi fondi regionali che saranno assegnati in proporzione alla spesa rispettivamente sostenuta dai Comuni nell’anno 2022. “Al fine di consentire l’elaborazione del riparto delle risorse in questione – commenta Caruso – è necessario che l’Amministrazione comunale metta a disposizione i dati richiesti nei tempi previsti, visto che gli stessi dovranno essere comunicati entro venti giorni, pena la decadenza degli eventuali benefici. Tutti sappiamo quanto importante sia, sul nostro territorio, la gestione di questo fenomeno.
E’ a disposizione la somma di cinque milioni di euro, contributi che è stato possibile prevedere grazie all’azione politica svolta dalla Dc e all’emendamento, approvato all’unanimità, dell’onorevole Ignazio Abbate”. Fin qui dunque la nota stampa di Caruso. Vediamo ora le due possibili letture di quanto ha scritto, dopo però aver sottolineato che la vicepresidente ha battuto tutti sul tempo in quando la circolare assessoriale è del 20 ottobre (cioè venerdì) mentre la nota stampa è stata diffusa la mattina del 21 ottobre, sabato, alle 10,14. Ma quello che ci sembra degno di evidenza è che Caruso pare voglia assumersi il compito di pungolare l’amministrazione Cassì, rilevando che la risposta va data entro 20 giorni “pena la decadenza degli eventuali benefici” che, ammontando la somma da ripartire a cinque milioni, significherebbero fondi sostanziosi per il Comune di Ragusa.
Da buoni malpensanti ci verrebbe da sospettare che Caruso nutra poca o nulla fiducia nella operatività politica della giunta che pure la sua lista di Partecipiamo-Ragusa futura, appoggia oppure sia realmente convinta di poter far squillare la campanella di una ipotetica aula scolastica (non consiliare) per richiamare l’attenzione di alunni indisciplinati e menefreghisti su questioni realmente importanti. Detto questo rimane poi l’altra chiave di lettura: con l’accenno fatto nelle ultime righe conclusive del suo comunicato “all’azione politica svolta dalla Dc e all’emendamento, approvato all’unanimità, dell’onorevole Ignazio Abbate”, forse Caruso ha inteso rendere legittimamente atto ad una iniziativa positiva e produttiva di benefiche ricadute economiche o ha voluto esprimere un senso di appartenenza e fedeltà ad un esponente politico? Del resto è da tempo che i cosiddetti rumors (che brutta parola!) dei corridoi di Palazzo dell’Aquila la accreditano come simpatizzante dell’ex sindaco di Modica ed attuale parlamentare regionale appunto della Dc. Dando così ragione a chi (ma sono forse sopravvissuti delle antiche prime repubbliche) ha sempre diffidato del cosiddetto civismo che, tranne pochi esemplari casi pur presenti in consiglio in maggioranza e in amministrazione, sarebbe o potrebbe divenire il cavallo di troia di interessi partitici. Ma ripetiamo ancora una volta che siamo appena all’inizio della consiliatura cominciato lo scorso giugno/luglio, e che forse ci aspettano ancora tante sorprese. (daniele distefano)