“Questa mattina la I Commissione Affari Istituzionali all’Ars, presieduta dall’Onorevole Ignazio Abbate, ha discusso del nuovo disegno di legge finalizzato al raggiungimento della parità retributiva di genere. Il disegno, che riassume i due precedenti presentati quest’anno dal Partito Democratico (primo firmatario On.Dipasquale) e Movimento 5 Stelle (primo firmatario On.Marano), è stato esaminato alla presenza delle parti sociali coinvolte, ovvero associazioni di categoria, movimenti, datori di lavoro e rappresentanti dei cittadini. All’incontro hanno partecipato anche le due consigliere comunali di Modica, Rita Floridia, già protagonista nell’ultimo decennio di battaglie politiche per la parità di genere ed Elena Frasca da sempre in prima linea nell’affrontare la problematica. “La Regione Siciliana riconosce la parità di genere – commenta l’Onorevole Abbate – quale presupposto fondamentale per un sistema equo di cittadinanza e convivenza e per lo sviluppo socio-economico del suo territorio. Si parla spesso di parità ed uguaglianza in qualsiasi campo ma spesso si fa poco per concretizzare. Facendo sintesi di due disegni di legge contiamo di fornire uno strumento utile allo scopo, grazie anche al prezioso contributo di tutte le parti sociali”.
“È stato un onore e una opportunità preziosa – aggiunge la consigliera Elena Frasca che insieme alla collega Rita Floridia è stata protagonista di un intervento – partecipare all’audizione relativa al disegno di legge regionale che introduce misure per la promozione della parità retributiva tra i generi e il sostegno dell’occupazione femminile. Nel mio intervento, nella veste di presidente del comitato pari opportunità dell’Ordine Forense di Ragusa, ho evidenziato l’importanza di coinvolgere anche gli Ordini Professionali e i rispettivi comitati pari opportunità nelle azioni di promozione della parità retributiva, l’attenzione particolare da rivolgere alle donne vittime di violenza economica e altresì il ruolo fondamentale degli enti locali per sostenere l’inserimento lavorativo delle donne e monitorare le violazioni della parità retributiva in danno delle lavoratrici”.