Sono stati inizialmente in due i consiglieri comunali iblei, Gaetano Mauro della lista GenerAzione a Ragusa e Paolo Monaca della lista De Luca ad Ispica, a porre domande ed esprimere perplessità sull’intera vicenda della gestione idrica dei 12 Comuni ragusani affidata alla Società iblea Acque. Affidamento che per le sue modalità ha suscitato parecchie critiche, rafforzate in seguito da procedure concorsuali per funzionari anch’esse oggetto di perplessità. La puntata più recente di questa storia infinita e soprattutto poco chiara arriva ora da Paolo Monaca che parla anche a nome di altri sette consiglieri di opposizione di Ispica (per la lista De Luca Paolo Monaca, per Rinascita Ispicese Serafino Arena e Antonella Denaro, per il Pd Gianni Stornello e per la lista Muraglie, Pierenzo Muraglie, Giovanni Muraglie, Carmelo Oddo e Angelina Sudano) che chiedono una seduta urgente del consiglio comunale alla luce “delle prime bollette di Iblea Acque caratterizzate da numerosi errori”. Gli otto consiglieri spiegano “continuano ad arrivare, a Ispica, bollette relative al canone idrico targate Iblea Acque.
Tra l’altro, sulla scorta delle segnalazioni ricevute, gli importi di queste bollette, calcolate su stime presunte, risultano essere maggiorati rispetto al recente passato. Ecco perché gli otto consiglieri comunali di opposizione che avevano già presentato una richiesta di convocazione del civico consesso per la questione dell’iter riguardante le opere pubbliche finanziate con i fondi Pnrr, hanno formalizzato la presentazione di una nuova istanza, stavolta avente a oggetto proprio la problematica delle bollette idriche”. I firmatari della richiesta di convocazione ricordano poi che “tra l’altro, due tra questi otto consiglieri comunali, vale a dire Paolo Monaca e Serafino Arena, nei giorni scorsi, unendosi ad altri sei consiglieri comunali di sei Comuni della provincia (Marianna Buscema di Scicli, Giuseppe Sulsenti di Pozzallo, Salvo Liuzzo di Comiso, Piero Mandarà di Santa Croce, Bianca Mascolino e Sara Siggia di Vittoria) nel corso di una conferenza stampa , avevano messo in rilievo una serie di anomalie circa la scelta di modalità di gestione dell’acqua pubblica che sarebbe stata fatta a discrezione della politica quando invece la scelta suddetta, piuttosto, competeva a soggetti terzi.
La soluzione della gestione in house, così come indicato dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, rappresenta l’eccezione e non la regola. E per questo è stata inoltrata una segnalazione alla stessa Anac. Ora le bollette che, a Ispica, continuano ad arrivare ai cittadini senza un istante di tregua e la richiesta di chiarimento per evitare che questo disagio possa pesare sulle spalle della comunità locale già messa a dura prova da problemi di vario tipo”. Da parte sua Paolo Monaca aggiunge “E’ opportuno sottolineare che i cittadini ispicesi, e ragusani in generale, non possono trasformarsi in meri finanziatori della società pubblica Iblea Acque visto che la stessa è senza capitali di fatto perché i 100.000 euro versati dai Comuni diciotto mesi fa, in fase di costituzione, sono già stati tutti spesi. Ai cittadini, prima di ogni altra cosa, interessa soprattutto potere contare su un servizio efficace ed efficiente e non più ricevere presso le proprie abitazioni bollette totalmente ai limiti della legittimità visti gli errori su letture, consumi e componenti familiari, per non dire anche di attività commerciali già chiuse da anni che, ancora oggi, hanno ricevuto le bollette in questione”.
Per cercare di fornire un minimo di chiarezza in questa complessa vicenda, ricapitoliamo quali sono le forze in campo: la Società Iblea Acqua che ha assunto (o meglio ricevuto) la gestione idrica dei 12 comuni iblei; le 12 amministrazioni comunali che in tutta la vicenda non sono mai intervenute pubblicamente; gli otto consiglieri di opposizione di Ispica (per la lista De Luca Paolo Monaca, per Rinascita Ispicese Serafino Arena e Antonella Denaro, per il Pd Gianni Stornello e per la lista Muraglie, Pierenzo Muraglie, Giovanni Muraglie, Carmelo Oddo e Angelina Sudano); gli otto consiglieri di alcuni Comuni iblei (Paolo Monaca e Serafino Arena di Ispica, Marianna Buscema di Scicli, Giuseppe Sulsenti di Pozzallo, Salvo Liuzzo di Comiso, Piero Mandarà di Santa Croce, Bianca Mascolino e Sara Siggia di Vittoria), ed infine il Comitato “Acqua Bene Comune” così composto: per la Città di Vittoria, i consiglieri comunali Valeria Zorzi, Monia Cannata, Pippo Scuderi, Alfredo Vinciguerra, Nello Dieli e Ketty Gravina; per la Città di Ragusa, i consiglieri comunali Gaetano Mauro, Giuseppe Poidomani, Peppe Calabrese, Rocco Bitetti, Mario Chiavola, Angelo La Porta e Sergio Firrincieli; per la Città di Comiso, il consigliere comunali Gaetano Gaglio, Erica Adamo e Cristina Betta; per la Città di Modica l’Avv. Salvatore Poidomani; per la Città di Santa Croce Camerina i consiglieri comunali Piero Mandarà e Gaetano Riva, Comitato locale per l’acqua pubblica Kamarinese rappresentato da Manlio La Ciura, Antonio Cappello e Orazio Guccione; il Movimento Rivoluzione Civica rappresentate da Filippo Frasca.
In tutto questo baillame era poi piovuta all’improvviso una nota stampa di Iblea Acque del 19 ottobre scorso (ma diffusa dall’ufficio stampa del comune di Ragusa e con la numerazione interna di quest’ultimo) in cui il Comitato sul controllo analogo “invitava l’amministratore ad avviare senza indugio l’iter procedimentale per l’assunzione a tempo determinato delle figure apicali e di alta specializzazione, dando la più ampia evidenza ai relativi bandi pubblici, anche attraverso la pubblicazione degli avvisi nei siti istituzionali dei singoli comuni soci, nel rispetto delle disposizioni normative di settore per le società in house providing a partecipazione interamente pubblica. Ritiene altresì, nelle more dell’espletamento delle predette procedure, e fino al completamento delle stesse, che il personale già assunto con incarico a contratto prosegua nello svolgimento delle funzioni ad esso assegnate, al fine di evitare l’interruzione di un servizio essenziale per la comunità d’ambito di riferimento”. Bravo chi ci ha capito qualcosa, ma comunque un dato è certo, e cioè che la situazione delle assunzioni, del concorso per 4 figure a cui si presentarono solo in 9, l’immediato passaggio di due assunti alla posizione dirigenziale, tutte queste cose erano state ripetutamente segnalate in consiglio comunale a Ragusa da Gaetano Mauro cui all’inizio di queste righe attribuivamo il merito, insieme a Paolo Monaca di Ispica, di aver sollevato i vari problemi che hanno accompagnato la nascita del gestore idrico della provincia di Ragusa. (daniele distefano)