Nel 2022 si sono verificati in Sicilia 10.444 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 226 persone e il ferimento di altre 15.199. Lo dice il focus dell’Istat sugli incidenti stradali. L’anno 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021 aumentano gli incidenti (+5,0%), e i feriti (+5,2%), in presenza tuttavia di una sostanziale tenuta delle vittime (+0,4%), cresciute in valore assoluto di una sola unità. I dati della regione risultano inferiori ai corrispettivi nazionali, dove si rileva un aumento superiore del numero di incidenti (+9,2%) e feriti (+9,2) e, in maggior misura del numero delle vittime (+9,9%). La Provincia con più incidenti mortali è Catania con 52 morti, seguita da Palermo con 50 e Messina con 30. Nel 2022 il maggior numero di incidenti (8.043, il 77% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 117 morti (51,8% del totale) e 11.134 feriti (73,3%).
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Sicilia del 23,6%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2022 si registrano variazioni, rispettivamente di -19,0% e -23,2%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale aumenta (da 2,0 a 2,2 deceduti ogni 100 incidenti), mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti) Il tasso di mortalità standardizzato – dice il focus dell’Istat – è più alto per la classe di età 15-29 anni (7,1 per 100mila abitanti) e per quella 65 e oltre (5,4 per 100mila abitanti).
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,1%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (3.984 casi, 39 vittime e 6.131 feriti), seguita dallo scontro laterale (1.366 casi, 11 decessi e 1.870 persone ferite). La tipologia più pericolosa è l’urto con ostacolo accidentale (6,6 decessi ogni 100 incidenti), seguono lo scontro frontale e l’investimento di pedone (entrambe rispettivamente con 4,5 morti ogni 100 incidenti) e la fuoriuscita (3,4 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,3 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,4 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la velocità troppo elevata e la guida distratta sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 45,6% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, e l’elevata velocita incide da sola per il 18%, mentre la guida distratta per il 17,7 e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per il 10%.
L’incidentalità più elevata si registra lungo la costa – dice l’Istat – e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS 113, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (154, con 7 decessi e 241 feriti), e delle strade SS 115, SS 114 e SS121, mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla SS 576 dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono il 100 per cento (un solo incidente che ha causato un decesso). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 70,8% delle vittime e il 67,4% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate l’11,5% dei morti e il 26,4% dei feriti, i pedoni l’17,7% dei deceduti e il 6,2% dei feriti. Il 55,0% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 59,5% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 729,7 per la classe di età 15-49 anni, a 387,7 per quella 30-44 anni .