“Rispondere al bisogno dell’altro offrendo un aiuto a chi è in difficoltà e soddisfare, così, il bisogno di significato che c’è in ciascuno di noi”. Le parole di Pietro Maugeri, presidente di Banco Alimentare della Sicilia OdV tracciano il percorso semplice, immediato ed etico che viene fatto durante la 27° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare instillando nel prossimo lo spirito di comunità per sostenere chi ha più bisogno. Questo è ciò che faranno domani, sabato 18 novembre, i 12.000 volontari di Banco Alimentare della Sicilia ODV con la pettorina arancione che accoglieranno i clienti in 1140 supermercati della Sicilia in un tripudio di colori, sorrisi e volantini in cui si chiederà di donare alimenti per le famiglie che vivono in fragilità. Gli alimenti che vengono chiesti nell’edizione 2023 sono olio, verdure o legumi in scatola, polpa o passata di pomodoro, tonno o carne in scatola e alimenti per l’infanzia con il preciso intento di fare un gesto concreto insieme che aiuti, chi è in difficoltà, a liberarsi dal bisogno materiale, riacquistare la voglia di riconnettersi alla vita e avere le giuste energie per trovare un’occupazione che lo gratifichi e lo renda parte attiva della comunità in cui vive.
Tutti gli alimenti donati saranno poi distribuiti a 724 organizzazioni partner territoriali, convenzionate con Banco Alimentare della Sicilia ODV (mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada, etc..), che sostengono quotidianamente circa 284.000 persone.
Due storie da Compagni di Banco
Questo circolo virtuoso è possibile e a dirlo sono i fatti. Noi ve ne raccontiamo due che tracciano percorsi di vita vissuta in una linea retta che collega Messina e Catania con Banco Alimentare della Sicilia ODV.
Marianna Vita vive a Catania ed è qui che fa la volontaria da vent’anni e l’insegnante nella scuola di un Istituto Penitenziario per minori dove vivono, in modo protetto, ragazzi dai 14 ai 22 anni. Se il carcere è il posto principe in cui la riabilitazione del soggetto deve diventare certezza, in quelli riservati ai minorenni l’obiettivo sembra più vicino. Ed è con questo spirito che Marianna esercita l’insegnamento e la condivisione di buone pratiche. Così spiega ai suoi nuovi alunni che la Colletta Alimentare è il dono semplice di un bene, anche piccolo, destinato a chi vive momenti di fragilità. In famiglia o da solo. La prima risposta che riceve non è positiva, questi ragazzi non lavorano, non hanno soldi se non una paghetta settimanale che spendono per qualche dolce che li gratifichi e che si dovranno fare bastare per una settimana: “Siamo noi che abbiamo bisogno di aiuto, professoressa”. L’indomani mattina però Marianna li vede arrivare in classe carichi di buste con dentro brioscine, cioccolata, biscotti e tanto altro. Uno le si avvicina e le dice che hanno cambiato idea perché “se ci sono bambini che hanno bisogno, non possiamo voltarsi indietro anche a costo di rinunciare al nostro pacco brioche settimanale”. È singolare pensarlo, ma anche una brioche può essere la chiave verso la riabilitazione.
È Placido il protagonista della seconda storia che si svolge a Messina all’interno dell’associazione MOV Il Ponte, un’organizzazione caritativa convenzionata con Banco Alimentare della Sicilia ODV, il cui presidente si chiama Nino Cucinotta. Placido è un ragazzo alto e moro di 45 anni che arriva al MOV come volontario dell’UEPE (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) per un percorso di giustizia riparatrice che è possibile fare solo nelle strutture convenzionate anche con il tribunale. “Accettiamo soggetti che coinvolgiamo in un percorso di formazione di crescita professionale – spiega Cucinotta -. L’obiettivo è dare loro un modo per poter chiedere scusa alla società e reinserirsi in essa. Placido è arrivato da noi per un’infrazione amministrativa verso una società elettrica”. Sono gli stessi soggetti a chiedere di accedere alla giustizia riparativa. Se la ottengono e compiono il percorso di “messa alla prova” con successo, la loro fedina penale rimarrà pulita. Placido la ottiene e si presenta al MOV per la selezione di prassi e fa subito un’ottima impressione, così viene inserito nel servizio di distribuzione del cibo. Per otto mesi si dedica pienamente a quell’incarico che lo mette in contatto con le 55 famiglie, aiutate dal MOV, che vivono in condizione di fragilità. Così, alla fine del periodo obbligatorio propone a Cucinotta di diventare socio dell’associazione e il suo prossimo impegno sarà quello di partecipare alla #Colletta23.