Il sindaco Peppe Cassì interviene sul “caso Bennardo” con una dichiarazione che riportiamo di seguito. “Per ergersi a paladini della verità bisognerebbe quantomeno raccontarla tutta, la verità. Alcune settimane fa, – scrive il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì -dopo una serie di interrogazioni sollevate dal consigliere Bennardo in merito alla gestione della Piscina comunale, la consigliera Caruso ha promosso un incontro chiarificatore tra le parti. Insolito, infatti, che un consigliere di maggioranza, come è sulla carta Bennardo, proceda a suon di interrogazioni, comunicati stampa e minaccia pubblica di coinvolgere la Corte dei Conti contro l’Amministrazione con la quale è stato eletto, anziché partecipare all’attività del gruppo a cui appartiene.
Un atteggiamento reiterato dopo le nomine, evidentemente per lui deludenti, di Giunta e l’elezione della Presidenza del Consiglio. Nel corso di questo incontro erano presenti, oltre al sottoscritto e ai consiglieri Bennardo e Caruso, anche l’assessore Digrandi e il capo di gabinetto Basile. Non ho assistito ai fatti ormai passati agli onori della cronaca perché ad un certo punto ho dovuto lasciare la riunione per un impegno istituzionale.
I presenti mi hanno riferito di una situazione montata poco alla volta anche dopo che Bennardo aveva fatto cenno ad alcune vicende giudiziarie di Basile.
Il capo di gabinetto avrebbe poi effettivamente minacciato Bennardo di prenderlo a ceffoni se avesse continuato a provocare. Parole che condanno senza se e senza ma, ancora più gravi perché affermate nelle stanze municipali e da un collaboratore del sindaco.
La questione sarebbe però presto rientrata, con le scuse da parte di Basile sancite dalla stretta di mano con Bennardo, oggi smentita dallo stesso anche se avvenuta alla presenza di testimoni. L’incontro, a ulteriore conferma delle scuse accettate, è proseguito serenamente per un’ulteriore mezz’ora, con tanto di saluti cordiali alla fine.
Sono rimasto quindi sorpreso dal teatrino a cui abbiamo assistito lunedì in Consiglio, se non altro perché avvenuto “a freddo”, dopo oltre un mese dai fatti.
Bennardo in Consiglio ha fatto riferimento ad una Pec del 3 dicembre con richiesta di un mio intervento disciplinare contro Basile, omettendo però di dire che di questa sua nota ho avuto conoscenza solo l’11 dicembre e cioè lo stesso giorno del Consiglio, come dimostra la ricevuta di apertura della busta di cui il mittente riceve notifica. Egli, dunque, ha mentito ripetutamente: negando di avere ricevuto ed accettato le scuse di Basile ed accusando me di aver mentito sulla conoscenza della sua Pec.
Non mi sorprende e non mi meraviglia quindi la conferenza stampa convocata oggi da Partito Democratico, Territorio, Generazione e Fratelli d’Italia con la presenza dello stesso Bennardo: tutti insieme appassionatamente per un teatrino politico che Ragusa non merita. Nella conferenza, Bennardo ha perfino fatto ascoltare registrazioni telefoniche carpite illegittimamente di pochi secondi, sufficienti, secondo lui, ad avvalorare le sue tesi.
Nonostante l’esito della recente campagna elettorale, sono in molti ancora a non capire che attacchi e speculazioni hanno l’effetto di cementare il gruppo e la coalizione e che i ragusani notano la differenza tra chi lavora “per” la città e chi lavora solo “contro” qualcuno, alla ricerca di un nemico da abbattere.
Questa Amministrazione non è ricattabile e non è certo provando a metterle pressione che si può sperare di fare carriera politica e ottenere incarichi. Spero che entrambi i messaggi siano chiari. Adesso torniamo al lavoro”.