L’Argentina ha registrato 135.676 contagi da dengue e 68 morti causati dall’infezione nel corso del 2023. A causa dell’epidemia il ministero della Salute ha decretato l’emergenza sanitaria “per rinforzare le misure di protezione ed evitare la diffusione de virus”, dopo che nell’ultimo mese è stato registrato un aumento di casi. Ciò che allarma Buenos Aires è il fatto che per il 93% dei casi il contagio è avvenuto nel Paese tra persone che non hanno visitato regioni tropicali dove la malattia è endemica.
Febbre Dengue: cos’è, sintomi, diagnosi e prevenzione
Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Sintomi e diagnosi
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Prevenzione e trattamento
La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.
Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes.
Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane.
La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.
Attualmente sono allo studio una serie di vaccini, anche se la conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo in anni recenti, dopo che si è registrato un incremento della diffusione della malattia. Purtroppo, l’aver contratto la dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre tipi virali.
Casi di arbovirosi in Italia: i dati aggiornati al 5 dicembre 2023
Dal 1 gennaio al 4 dicembre 2023 al sistema di sorveglianza nazionale risultano: 347 casi confermati di Dengue (82 casi autoctoni – vedere focus); 8 casi confermati di Zika Virus; 7 casi confermati di Chikungunya; 48 casi confermati di infezione neuro-invasiva – TBE; 127 casi confermati di Toscana Virus.
Casi di Dengue in Italia: i dati aggiornati al 28 novembre 2023
Sono 82 i casi confermati di Dengue trasmessi localmente in Italia e notificati al 27 novembre 2023, secondo i dati registrati dall’Istituto Superiore di Sanità. Questi casi sono riferiti a quattro episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (41 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (38 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Tutti i casi, di cui è noto l’esito, sono guariti o in via di miglioramento. Dall’inizio dell’anno sono stati notificati anche 256 casi di Dengue importati da altri Paesi, tra questi si segnala un decesso.