Potrebbe essere ricordata, la giornata di ieri, giovedì 11 gennaio (data peraltro infausta storicamente per il ricordo del terremoto del 1693) come il ‘giovedì nero’ della piscina comunale e di altri impianti sportivi cittadini. I fatti sono orami notissimi ed hanno dato vita ad un fioccare di prese di posizione provenienti da tutti i settori delle forze politiche comunali. Abbiamo già riferito della dura presa di posizione del consigliere comunale di maggioranza Federico Bennardo, che della piscina, degli interminabili lavori protrattisi ben oltre le scadenze, ed ora del crollo di calcinacci nella struttura, si è occupato fin dallo scorso mese di luglio, data dell’insediamento del nuovo consiglio comunale. Interesse, quello di Bennardo per la struttura sportiva che lo ha spesso messo in contrapposizione allo stesso sindaco e che pare sia stato alla base di un violento alterco con il capo della segreteria di Cassì. Abbiamo anche riferito del “rammarico dello stesso consigliere che a pagare le spese di una inadeguata cura dell’impianto siano i cittadini” nonché del suo auspicio “che dopo le opportune bonifiche la piscina possa riaprire presto” e del suo dirsi “fiducioso circa il ruolo che avrà l’assessore al ramo (Simone Digrandi n.d.r.)”.
Ma un altro consigliere comunale, Sergio Firrincieli del M5 era intervenuto a tamburo battente (anzi precedendo sul tempo Bennardo) sulla spiacevole evenienza. E aveva scritto “ha del clamoroso quanto è accaduto in queste ultime ore nella piscina comunale di contrada Selvaggio dove si è registrata la caduta del controsoffitto sia all’ingresso quanto nell’area degli spogliatoi. La situazione è molto pesante tanto che l’attività è stata già sospesa eccezion fatta per le società agonistiche i cui atleti sono stati invitati a cambiarsi sulle tribune senza avere la possibilità di accedere alle docce. Vorremmo, dunque, capire che cosa è stato fatto in questi lunghi anni in cui si è proceduto a riqualificare l’impianto di contrada Selvaggio. Possibile che nessuno si è accorto di un problema che, a quanto pare, era noto e che è stato amplificato dalle abbondanti precipitazioni atmosferiche di questi ultimi giorni? E per fortuna che quando si è verificato il distacco dell’intonaco non c’era nessuno. Chiediamo che il sindaco Peppe Cassì, l’assessore ai Lavori pubblici, il vicesindaco Gianni Giuffrida, e l’assessore allo Sport, Simone Digrandi, possano riferire, durante una conferenza dei capigruppo, alle forze politiche rilevando le conseguenze di una distrazione che se ci dovesse costare un risarcimento danni non dovrà essere in capo all’ente ma a qualcuno che, a questo punto, dovrà risponderne.
Temiamo, però, che per l’impianto di contrada Selvaggio possa iniziare un altro lungo periodo di passione per tutto ciò che questo comporterà”. Ma ancor prima dei due consiglieri, uno di opposizione e l’altro di maggioranza, un’altra forza politica, Ragusa in movimento, si era fatta sentire non sulla piscina ma sulla palestra Pappalardo di via Aldo Moro, per denunciarne l’allagamento del parquet. Scrive infatti presidente dell’associazione politico culturale Ragusa In Movimento, Mario Chiavola, “ci siamo, giustamente, esaltati per i riscontri ricevuti dalla presenza delle nazionali under 20 di pallavolo al Palaminardi appena riqualificato. Tutto questo, però, non ci deve fare distrarre dallo stato di salute degli altri impianti, soprattutto i più piccoli, quando gli stessi, in particolare, forniscono la possibilità di fare sport ai nostri ragazzi”. Chiavola stigmatizza quanto accaduto nella giornata di lunedì quando, a causa delle copiose precipitazioni atmosferiche, la palestra Pappalardo di via Aldo Moro si è in pratica allagata, rendendosi indisponibile per gli allenamenti prefissati. “Capisco che la città di Ragusa ha numerosi impianti di cui curare la manutenzione – sottolinea Chiavola – capisco che non deve essere semplice la gestione di tutti questi siti.
E, però, allo stesso tempo non è concepibile che i nostri ragazzi debbano essere costretti a rinunciare all’allenamento per un acquazzone che mette a repentaglio la fruibilità della struttura. Se c’era qualcosa che non andava nella palestra di via Aldo Moro, perché non si è pensato per tempo a sistemare le anomalie? E quanto dovremo attendere con la speranza che la situazione possa essere scongiurata da ogni tipo di problematica del genere a fronte del ripetersi di acquazzoni come quelli che hanno imperversato nei giorni scorsi sul nostro territorio? Invito l’amministrazione comunale a verificare come stanno le cose e ad adottare gli adempimenti conseguenti. Ringrazio il personale dell’ufficio Sport che si è adoperato per bonificare dall’acqua il terreno di gioco della palestra e renderlo fruibile già nella giornata di martedì. Ma questo, naturalmente, è appena un contentino. La sostanza è che serve attuare al più presto un intervento efficace”. Temevamo, ad apertura di questo pezzo, di aver esagerato nel definire ieri il ‘giovedì nero’ degli impianti sportivi ragusani, ma leggendo le note soprariportate ci pare di non aver fatto altro che riportare e prendere atto di una situazione che va assolutamente e rapidamente affrontata e risolta. (daniele distefano)