Per studiare granchi alieni, posidonia e cambiamenti climatici, la scienza approda a Seccagrande, marina di Ribera (AG), che nel 2024 diventerà un laboratorio scientifico. Ad annunciare la notizia è stato il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Arch. Giuseppe Mazzotta, che da più anni ha osservato alcune anomalie biomorfologiche che adesso hanno trovato riscontro. Una équipe del progetto di studi sulle specie aliene nel Mediterraneo del Centro Nazionale della Biodiversità, su finanziamento PNRR, se ne occuperà a partire da gennaio.
A tale scopo si è già svolta una ricognizione proprio a Seccagrande, dove il presidente Mazzotta accompagnato dal responsabile scientifico-settore mare del WWF, Dr. Domenico Macaluso, si è incontrato con due ricercatori, il francese Dr. Guillaume Marchessaux, che si appoggia all’Università di Palermo, e il Dr. Manuel Berlino, della Stazione Zoologica “Anton Dhorn” sede di Palermo. È stata osservata la presenza del granchio corridore atlantico (nella foto) e la contemporanea diminuzione della presenza di posidonia oceanica, con variazione dei flussi di corrente all’interno dello specchio d’acqua racchiuso dalla barriera artificiale, risalente agli anni settanta, frangiflutti. Tale fenomeno sarà studiato con azioni e rilevamenti specifici, con l’ausilio di squadre subacquee e analisi di laboratorio, catture, misurazioni, rilievi metrici e fotografici in un’area che si presta “in modo ideale” allo studio delle possibili interazioni trofiche con la vegetazione marina.
La spiaggia di Ribera, per alcuni mesi, sarà luogo di scienza e notorietà, non solo, quindi, arance, ma anche studi scientifici legati all’adattamento e alle tolleranze che il cambiamento climatico sta imponendo al pianeta. Ed è proprio il Dr. Macaluso a sottolineare come sia già stato effettuato uno studio per conto del Dipartimento di Biologia Marina dell’Università Partenopea di Napoli per eseguire una mappatura dei banchi di posidonia oceanica della Sicilia sud-occidentale. Lo stesso fa notare di aver osservato anomalie nelle praterie di Porto Palo a Menfi, C.da Lumia a Sciacca, Capo Bianco di Eraclea Minoa e Torre Salsa di Siculiana. L’auspicio è che la scienza ci aiuti a comprendere gli effetti per costruire soluzioni da sottoporre ai Governi del mondo, ai quali va la responsabilità di costruire processi politici che si traducano in resilienza infrastrutturale e sociale. La natura, comunque, si adatta, ma non tiene conto della presenza dell’uomo che per “natura” è una delle tante specie animali. Intanto, in questi giorni è stata osservata la sparizione della spiaggia cosiddetta “lingua di sabbia” nella borgata estiva riberese. Noi siamo il futuro che costruiamo.