Il Ragusa perde ancora una volta in casa. Ma questa volta ha dato l’anima. E contro la Vibonese, squadra quadrata che non ha bisogno di presentazioni, c’è poco da recriminare. Una partita molto bella, con continui capovolgimenti di fronte, che, a un certo punto, è stata esacerbata dall’arbitro il quale, senza che nessuno ne sentisse il bisogno, ha voluto ergersi a protagonista, sventolando cartellini rossi in serie ai danni dei giocatori azzurri, ieri in maglia bianca. A farne le spese anche l’allenatore Giovanni Ignoffo e il responsabile dell’area tecnica, Alfredo Finocchiaro. Per non parlare dei giocatori, da Mbaye a Reinero.
La Vibonese aveva dato l’impressione di potere dominare la gara, dopo il 2-0 firmato in entrambi i casi dalla testa di Favetta. A riaprire la partita ci ha pensato il calcio di punizione di Romano. Quando sembrava che gli azzurri potessero agguantare il pari la doccia fredda del 3-1 firmato da Ciotti. A tempo ormai scaduto, poi, Reinero ha fissato definitivamente il punteggio sul 3-2. “I ragazzi meritano un plauso importante sia per quello che è stato l’atteggiamento dei primi minuti sia, soprattutto, per la reazione che hanno dimostrato di possedere nelle difficoltà – afferma l’allenatore degli azzurri, Giovanni Ignoffo – hanno sempre cercato di tenere in piedi la partita, ci hanno creduto sino in fondo nonostante le situazioni viziate e dubbie. Secondo me, avremmo anche tranquillamente meritato il pari. Abbiamo avuto due-tre situazioni per potere pareggiare e proprio da una di queste, dopo che l’abbiamo fallita, abbiamo subito il gol del tre a uno che poteva piegare le gambe a chiunque a 10 minuti alla fine. E invece i ragazzi sono riusciti a centrare il tre a due perché ci hanno creduto fino all’ultimo respiro.
Credo che sia questo, diciamo, il primo passo che ci può portare a fare grandi cose. E’ l’atteggiamento giusto. Sono convinto che i ragazzi prima o poi riusciranno a venire fuori, insieme a me e allo staff, da questa situazione che ci vede raccogliere molto poco rispetto a quanto prodotto sul terreno di gioco. E, comunque, testa già alla prossima, la sfida sul campo dell’Akragas, anche se c’è poco tempo per prepararla visto che queste partite a distanza ravvicinata ci stanno mettendo a dura prova, un po’ come accade per tutti. In più potremmo uscirne con le ossa rotta sulla scorta delle decisioni che prenderà il giudice sportivo ma con tutti gli effettivi che avremo a disposizione andremo a giocarcela ad Agrigento dove faremo del nostro meglio”.