Attivissima sulle questioni locali soprattutto infrastrutturali, Stefania Campo non tralascia di intervenire, da parlamentare di opposizione, su alcune decisioni del Governo regionale guidato da Schifani. Prendendo spunto dal sit-in che diverse famiglie hanno messo in atto davanti alla sede dell’Istituto autonomo Case popolari di Ragusa e che ha dato vita al comitato “Famiglie che resistono”, la deputata Ars pentastellata afferma “Schifani aumenta, di fatto, gli stipendi dei vertici e dirigenti Iacp, mentre gli immobili continuano ad essere quanto mai fatiscenti e chi vi alloggia ha difficoltà a pagare gli affitti, rischiando lo sfratto. nell’ultima finanziaria sono state eliminate le riduzioni previste per tutti gli altri componenti degli organi di amministrazione e controllo degli enti regionali sottoposti a tutela e vigilanza dell’Amministrazione regionale e c’è stato, di fatto, un riallineamento nella misura massima dei compensi.
Si è guardato insomma agli stipendi di chi ha già tanto, rispetto a chi invece non ha neppure la sicurezza di una casa. Nessuno di noi si oppone ad aumenti e riconoscimenti, ma solo se prima di fare ciò si fosse pensato a chi oggi una casa non ce l’ha, a chi aspetta da anni, a chi ha avuto gli immobili assegnati nel dicembre 2022 e ancora non sono stati consegnati perché si tratta di case a cui mancano le minime condizioni di vivibilità e sicurezza, senza parlare poi di tutti gli interventi che da anni aspettiamo. Nella scorsa finanziaria eravamo intervenuti con 100mila euro per le manutenzioni minute di cui si è occupato il Comune di Ragusa, oggi vorremmo capire quali risorse servono all’Iacp, non per i dirigenti, ma per sistemare e assegnare alloggi e dare un minimo di serenità ai cittadini che ne hanno fatto richiesta”. L’esponente cinque stelle si è anche detta indignata contro questa “destra siciliana senza pudore che, grazie a pessime norme in finanziaria rende il gioco d’azzardo sempre più facile in Sicilia” ed assicura “ripresenteremo un ddl contro le ludopatie.
Poi Campo spiega “per Schifani e la sua maggioranza non bastavano le sale Bingo e i centri scommesse disseminati in ogni angolo delle nostre città, servivano altri luoghi di gioco con slot machine, magari ancora più a contatto con le scuole, gli ospedali, gli impianti frequentati da giovanissimi e da soggetti fragili e categorie sociali economicamente debolissime. Per questo hanno pensato di liberalizzare ancor di più tale attività, fonte di enormi guadagni per chi gestisce questo settore, con vergognose norme in finanziaria che cancellano quanto di buono fatto nella scorsa legislatura per mettere un argine al gioco d’azzardo, Noi non ci stiamo, ripresenteremo il ddl contro le ludopatie”. Il meccanismo denunciato dalla deputata ragusana è questo “infilando le nuove regole dentro la Finanziaria, il centrodestra è riuscito a scavalcare le restrizioni contenute nella norma approvata in Assemblea regionale solo tre anni fa, nel 2020, prevedendo una sorta di ‘liberalizzazione’ per le tabaccherie che non dovranno rispettare una distanza di 300 0 500 metri, a seconda che si tratti di una piccola o grande città, da luoghi sensibili come scuole, ospedali, centri di aggregazioni e sportivi.
Ogni esercizio di questo tipo potrà quindi diventare una sorta di centrale del gioco d’azzardo ‘di quartiere’, sempre più a contatto con chi affronta la patologia della ludopatia o con chi spera nel colpo di fortuna per poter metter fine alle proprie ristrettezze economiche. Non solo, le norme inserite in finanziata facilitano anche la vendita di sale scommesse o centri di slot machine site all’interno dei 300 e dei 500 metri”.
“È facile – conclude Campo – immaginare il risultato di norme di questo tipo: più vittime della ludopatia e del gioco d’azzardo e quindi più famiglie sul lastrico. Nei prossimi giorni ripresenteremo il disegno di legge contro le ludopatie che avevamo già prodotto e depositato durante la scorsa legislatura e che ritenevamo non più necessario, vista l’approvazione della legge del 2020. Chissà che un ddl autonomo, sganciato dai meccanismi della finanziaria non riesca a riprodurre i risultati della scorsa legislatura”. (da.di.)