La refezione scolastica a Comiso comincia lunedì 29 gennaio. A darne notizia, l’assessore alla pubblica istruzione, Giusi Cubisino e il sindaco, Maria Rita Schembari. “Come ormai noto a Comiso – spiega l’assessore Cubisino – il servizio di refezione scolastica non è partito, come di consueto, nel mese di ottobre 2023, perchè si sono resi indispensabili alcuni interventi nelle cucine comunali senza i quali sarebbe stata messa a rischio la sicurezza del personale che lì opera. Al contempo – ancora l’assessore – grazie al finanziamento regionale pervenuto al comune verso i primi di Settembre, abbiamo potuto fare interventi manutentivi e sostitutivi di alcune attrezzature.
Gli interventi previsti non sono ancora conclusi, ma trattandosi di lavori notevolmente invasivi, tuttavia non urgenti al fine del buon funzionamento del servizio, verranno effettuati alla fine dell’anno scolastico in modo da non prolungare ulteriormente la mancanza della refezione scolastica. E’ comprensibile – conclude Giusi Cubisino – che il rinvio del servizio abbia arrecato dei disagi alle famiglie che usufruiscono della mensa scolastica, ma al di là di tutto era importante la salvaguardia delle lavoratrici, pertanto il rifacimento dell’impianto elettrico, del gas e dell’anticendio e, non meno importante, dotarsi di attrezzature nuove quali ad esempio il forno e molteplici contenitori e pentoloni rispondenti alle più moderne normative, le celle frigorifere, il piano cottura, in sostituzione di quelli ormai obsoleti”.
“ Così come avevamo garantito – aggiunge il sindaco – ai genitori in aula Consiliare il 10 ottobre scorso, e cioè che il disagio, che pure noi comprendiamo, comunque non si sarebbe protratto oltre i primi giorni del mese di febbraio, abbiamo ottemperato a quanto promesso. Siamo quindi riusciti a far ripartire la refezione scolastica erogata dale cucine del Comune di Comiso ancor prima dell’inizio del secondo quadrimestre. Ringrazio tutti i dirigenti scolastici – conlude Maria Rita Schembari -, gli insegnanti, il personale ATA e le famiglie che, pur con notevoli difficoltà, hanno comunque compreso l’importanza del tempo prolungato e quindi, hanno ovviato in altra maniera alla garanzia del pasto quotidiano ai piccoli studenti”