Tristezza, dolore e incredulità nel lungo post con foto pubblicato oggi dal sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, sul suo profilo facebook. Un post che evidenzia l’amarezza per la morte del giovane 30enne ispicese Umberto Gambuzza, un ragazzo sempre col sorriso e stimato da tutti. Ecco il lungo post a firma del sindaco di Ispica Innocenzo Leontini che condividiamo per lanciare, anche noi come Quotidiano di Ragusa, un appello a stare accanto ai giovani di oggi che spesso nascondono un malessere importante nella totale indifferenza della società.
Ecco il post del sindaco di Ispica Innocenzo Leontini:
“Ieri ho trascorso una giornata triste. Ho fatto visita alla famiglia di Umberto Gambuzza, il giovane che si è tolto la vita. La sembianza serena della salma nascondeva perfettamente la tempesta che dentro quel corpo aveva provocato i tuoni della disperazione e il fulmine della morte.
La famiglia tutta e gli amici accorsi non smettevano di chiedersi il perché del gesto, i motivi di un proposito ferreo.
Ho parlato a lungo con Tonino ed Emanuela, miei amici affettuosi e zii del povero giovane. Ci diciamo che procurarsi la morte è reazione, ribellione, paura, solitudine e debolezza. Ma aggiungiamo che chiusi nella figura di una persona positiva, apparentemente serena e gioiosa, quei moti dell’anima nessuno poteva coglierli. Chi ha colpa? Chi non ha visto? Chi non ha colto?
È il solitario mondo di oggi che non coglie. Sono i molti affari nostri che non lasciano il posto ai problemi, alle difficoltà e alle preghiere degli altri. È il digitale che inganna, fingendo superficiale consenso e riservando profonda solitudine. È un presente di pandemie, diffidenze, guerre e femminicidi che tutti i giorni fa la spia ad un futuro nemico. È l’assenza nella politica del confronto e della partecipazione, e nel governo della politica.
Ma nel caso di Umberto, è difficile la ricerca delle tracce. Ci rifugiamo, costretti, in quelle dell’epoca. Ma riconosciamo che ci vuole più attenzione alla ferita di ognuno, quella che si vede e quella che sanguina all’interno, nel fosso misterioso dell’io. Ci vuole più attenzione al bilico in cui tutti ci troviamo per il semplice fatto di passare per il mondo. Ognuno di noi torna sempre al suo vizio, al suo errore. Per questo ognuno è da guardare con commozione, come se dal suo destino dipendesse ogni cosa, come dice il poeta.
Ad Ispica i suicidi aumentano. La vulnerabilità delle nostre giovani generazioni aumenta. Ai giovani diciamo che noi vogliamo essere più vicini. Le istituzioni, la chiesa, le associazioni, i movimenti di volontariato, tutto il mondo del terzo settore, sono le realtà pubbliche che possono, debbono e vogliono condividere e collaborare per dare un segnale di attenzione e di incoraggiamento.
Nei prossimi giorni farò una riflessione più estesa sul problema e tutti insieme avvieremo un piano, un’idea, un impegno.
Condoglianze alla famiglia di Umberto”. Innocenzo Leontini