Dalla spiaggia di Marina di Ragusa alla spiaggia di Gaza per dire “stop war”, stop alla guerra. E’ stato questo l’oggetto del falsh mob contro il genocidio in Palestina promosso dal Comitato spontaneo “Cessate il fuoco Estremo Sud” e tenutosi ieri 28 gennaio 2024. Rispettiamo la Memoria tutti i giorni della nostra vita, se rispettiamo il nostro prossimo in ogni momento. Se la Memoria diventa una bandiera che non parla di ciò che accade oggi, allora non è la Memoria l’obiettivo delle ricorrenze ma il mostrare il sentimento del dolore solo di una parte.
Abbiamo avuto rispetto per la Giornata della Shoah e sappiamo perfettamente ciò che il nazifascismo ha alimentato nel mondo nei confronti del popolo di Israele: barbarie, orrore, violenza bestiale. Ed è proprio quella forma di autoritarismo politico e di Stato che noi oggi continuiamo a lottare.
Sono cambiati i colori dei popoli, e anche i colori delle bandiere contrapposte, ma il dolore, la sofferenza, l’ingiustizia, la disumanità è la stessa, è identica. Famiglie palestinesi sterminate, bambini letteralmente martirizzati a migliaia e migliaia, donne e madri uccise, uomini e anziani strappati alla vita e alla serenità.
L’attuale governo di Israele sta sterminando i cittadini di Gaza, sta perseguitando i palestinesi senza alcuna pietà, sta occupando terre che non sono mai state loro, sta compiendo un genocidio, sta operando senza alcun pudore l’apartheid nei confronti dei cittadini arabi. Sta compiendo crimini contro l’umanità.
Non è distruggendo una città di due milioni di persone, o sparando all’impazzata sui civili, contro quartieri, ospedali, mercati, sedi delle Nazioni Unite, o mutilando persone innocenti, che si combatte Hamas e qualsivoglia altra organizzazione terroristica, perché in questa maniera è Netanyahu il criminale numero uno.
È questo ciò che abbiamo voluto ribadire oggi a Marina di Ragusa con il secondo flash mob “Cessate-il-Fuoco” del Comitato spontaneo EstremoSud. E stavolta con noi c’erano persone che ci hanno contattato e che hanno voluto partecipare attivamente. Questo ci rincuora: non ci fermeremo. È dal basso che parte sempre il cambiamento, ogni tipo di avanzamento.