Una visione del tutto nuova ma al contempo in grado di coniugare gli elementi che sin dalla sua nascita contraddistinguono la rassegna. È questo ciò che promette la direzione artistica di Massimo Siragusa, insieme con Stefania Paxhia, ideatrice e direttrice generale della storica manifestazione internazionale siciliana che giunge quest’anno alla dodicesima edizione: “Questo festival ha una storia di grande resistenza grazie alla determinazione di tutti coloro che s’impegnano a realizzarlo in nome della fotografia e della ricerca. È espressione di una socialità che aiuta a sprigionare la curiosità della conoscenza, creando occasioni di scambi e di crescita in un posto di grande bellezza come Ragusa Ibla e dintorni. Con Massimo Siragusa condividiamo la Sicilia e la stessa passione per un linguaggio in grado di aiutarci ad attraversare i grandi cambiamenti che stiamo vivendo”.
Fotografo e docente allo IED di Roma, oltreché direttore editoriale di Phaos Edizioni, Siragusa è autore di numerose pubblicazioni. Nella sua carriera ha vinto prestigiosi premi internazionali (dal Word Press Photo al Sony World Photography Awards) e ha raccontato l’identità di molte delle più iconiche aziende del Made in Italy.
“Sono molto felice di poter dare il mio contributo al Ragusa Foto Festival. Una manifestazione ampiamente consolidata nel panorama italiano e che spero di vedere crescere ulteriormente, sia sul piano delle presenze che su quello identitario. Porre la fotografia al centro di un percorso di contaminazioni, di relazioni e di dialogo con altri linguaggi visivi e letterari, è l’obiettivo che ci siamo dati e che mi auguro sia visibile già con il programma che stiamo costruendo quest’anno”. A Massimo Siragusa, dunque, il compito di proseguire nel solco di una tradizione ormai consolidata negli anni. Un Festival che ha l’obiettivo primario di diffondere e promuovere la fotografia contemporanea, valorizzare i talenti emergenti e promuovere la bellezza e la ricchezza culturale della Sicilia.
Tra le novità della prossima edizione, il cambiamento di data. Per la prima volta dal suo esordio il festival si sposta a fine estate, dal 30 agosto al 30 settembre, sempre nel borgo barocco di Ibla, antico centro storico di Ragusa, patrimonio Unesco dal 2002.
Come ogni anno, a variare è anche il tema. “La Pausa” è quello scelto per la XII edizione, concetto attualmente molto versatile, interpretato e indagato sotto diversi aspetti: dal suo significato antropologico a quello sociale, e raccontato nella sua essenza, che assume significati e sfumature differenti a seconda del contesto. La tensione tra la necessità di pause e la velocità della realtà è un aspetto significativo declinabile in diversi modi nella vita contemporanea.
La veste dell’edizione 2024, prodotta dall’Associazione APS Antiruggine, è quella – vincente – delle precedenti edizioni: cuore pulsante saranno le mostre fotografiche, con un sapiente alternarsi di autori affermati, giovani emergenti, fotografi italiani e internazionali. All’interno di questa cornice ruoterà il programma di iniziative collaterali che si svolgeranno durante le giornate inaugurali, da venerdì 30 agosto a domenica 1 settembre. Oltre all’apertura delle mostre insieme agli artisti protagonisti, come sempre si accompagneranno numerose iniziative culturali: seminari, talk, proiezioni, workshop, visite guidate, e le sempre più apprezzate Letture Portfolio, aperte a fotografi professionisti e ad amatori. Letture che vedono protagonisti lettori esperti, professionisti di sensibilità ed esperienze diverse, maturate in vari settori professionali.
Le esposizioni si protrarranno fino al 30 settembre dislocate sia negli antichi palazzi storici che all’aperto, nel Giardino Ibleo, a Ragusa superiore e a Marina di Ragusa.