Lo Spazio Multifunzionale Fondazione Confeserfidi, in via Arco Castro ai civici 1, 2 e 3, ha ospitato venerdì 1 Marzo, il secondo di dieci incontri in cui giovani laureati sciclitani, raccontano Scicli attraverso le loro tesi di Laurea. Un altro appuntamento partecipato per raccontare e descrivere anche attraverso foto e slide il lavoro della dottoressa Ramona Lopez: ‘La disumanizzazione dell’uomo: dal Medioevo alla legge Basaglia. Il reparto Dementi tranquilli dell’ospedale Di Lorenzo Busacca di Scicli’, presentata il 26 luglio 2021, per il corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche presso l’Università di Messina.
Una conversazione che ha spiegato storia e condizioni di un tratto della storia della città di Scicli, mai approfondito abbastanza come invece ha fatto la dottoressa Lopez, tratteggiando appunto, la storia non solo della struttura ma anche quella personale dei ‘pazienti’ del reparto, alcuni dei quali assolutamente nell’immaginario collettivo e nella vita quotidiana della città. Attraverso la sua analisi sul reparto del nosocomio sciclitano, la dottoressa Lopez ha pure raccontato storia e vicissitudini di chi, suo malgrado e nel corso dei secoli, ha vissuto la situazione di ‘recluso’ negli ospedali psichiatrici, soffrendone condizioni ai limiti, disumanizzate, fuori da ogni contesto di relazione e troppo spesso prodromi di una fine infelice e prematura. Tutto questo, attraverso una ricerca attenta, attingendo alle fonti, spulciando e studiante migliaia di pagine di documenti e relazioni, approfondendo gli archivi dell’ospedale, non affidando nulla al caso ma con una saggia dovizia che ha permesso di poter disporre di tanto materiale su cui poi redigere la tesi.
La dottoressa Paola Dantoni che cura la rassegna ha sottolineato come nel progetto di “dare spazio e vetrina a chi ha dedicato a Scicli l’atto finale del proprio percorso di studio, si vuole aprire una conoscenza sempre più approfondita di Scicli e di alcuni aspetti della città che difettano di approfondimenti non tanto perché non fatti ma perché non divulgati. Come invece vuole fare ‘Tesi senza antitesi’”. Il prossimo appuntamento, il secondo dei dieci in calendario in questa prima edizione, è fissato per il 27 marzo, quando verrà presentata la
tesi di Giovanni Vaccaro: ‘U cummientu di Sant’Antuninu. Recupero e reinserimento dei ruderi del convento di Sant’Antonio da Padova nella monumentalità sciclitana’.
Chiunque volesse prendere parte alla seconda edizione di “Tesi senza antitesi” può già fin d’ora inviare i propri recapiti e una breve presentazione del proprio elaborato all’email info@fondazioneconfeserfidi.it