Nei feuilletton ottocenteschi i lettori appassionati erano costretti ad attendere da un giorno al successivo lo sviluppo delle intrigate trame di questo genere letterario. Invece, nell’attuale romanzo d’appendice di questi mesi del ragusano, ovvero la vicenda Iblea Acque, il lettore fa fatica a seguirlo visto l’affastellarsi di comunicati note stampa e prese di posizione da più parti provenienti. Cerchiamo allora di fare il punto sulla situazione. La Regione Siciliana ha recentemente avviato un procedimento finalizzato alla verifica dell’incompatibilità degli incarichi affidati al managesr della Società Franco Poidomani. Il 7 marzo l’assemblea della Società Iblea Acque spa (ovvero i 12 sindaci i del territorio ragusano) scrivono in una nota “In merito alle problematiche prospettate dall’Ufficio ispettivo dell’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica con nota del 22.02.2024, l’Assemblea della società Iblea Acque spa ha deliberato di chiedere un parere pro veritate ad un esperto di materie giuridico-amministrative da acquisire nel più breve termine.
Nelle more, ha chiesto ed acquisito la disponibilità dell’Amministratore unico, Ing. Poidomani, a proseguire nello svolgimento delle proprie funzioni, a titolo gratuito. Una volta acquisito il parere suddetto, l’Assemblea si riserva di assumere le conseguenti determinazioni”. Immediatamente il consigliere comunale di Ragusa del M5, Sergio Firrincieli stoppa “a questo punto serve chiarezza, perchè non rivolgersi direttamente al Tar” e spiega “vogliamo chiarezza. E chiediamo che a farlo sia un giudice. Quindi, niente parere pro veritate a un tecnico della materia, che ci farà allungare ulteriormente i tempi, visto che ci vorrà non meno di un mese per ottenere il responso, ma ricorso al Tar avverso le eccezioni sollevate dall’ufficio ispettivo dell’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica”. Sulla stessa linea il consigliere comunale di Generazione, Gaetano Mauro “stop al compenso dell’Amministratore. Ora, la Corte dei Conti faccia pagare lo stipendio di tasca loro ai sindaci” e prosegue “alla luce della decisioni assunta dall’Assemblea della Iblea Acqua Spa , vale a dire di sospendere il compenso all’Amministratore unico Franco Poidomani e di rivolgersi ad un parere di un privato professionista esperto in materia, dopo le nostre ripetute azioni a tutela della legalità e della trasparenza degli atti adottati sulle spalle dei cittadini ragusani, mi rivolgerò alla Corte dei Conti chiedendo che siano i sindaci di tasca propria a pagare il compenso dell’Amministratore unico di Iblea Acque”.
Mauro poi ricorda “nei giorni scorsi anche la Regione siciliana aveva stigmatizzato il comportamento dei sindaci della provincia di Ragusa: questi ultimi sono stati ammoniti per avere errato riguardo al fatto di avere nominato amministratore di Iblea Acque un dirigente in quiescenza e soprattutto di non poter erogare allo stesso un compenso per il lavoro svolto. Rispetto ai pareri della magistratura contabile- aggiunge Mauro-a cosa serve, mi chiedo, il parere di un privato professionista? Forse solo a caricare di altre spese i cittadini ragusani?” Poi l’affondo “dobbiamo ritenere che le parole del sindaco di Ragusa erano solo menzogne. Aveva annunciato di richiedere un parere all’Anac, aveva annunciato di avere chiesto agli uffici comunali e a dei professionisti un supporto giuridico. Adesso, un’altra novella. Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, chiarisca. Domani stesso presenterò un esposto per informare la Corte dei Conti, l’Anac e la Procura della Repubblica”. E nel frattempo, ad inizio settimana, in aula consiliare, i consiglieri del Pd Peppe Calabrese e Mario Chiavola avevano presentato un ordine del giorno che impegnava l’amministrazione a riappropriarsi dei ruoli idrici e delle competenze sul settore. L’iniziativa consiliare dem era però stata bocciata dalla maggioranza e i due esponenti democratici avevano chiamato direttamente in causa l’amministrazione e la maggioranza che lo sorregge e lamentato “bocciato dalla maggioranza al Consiglio comunale di Ragusa l’ordine del giorno presentato dal gruppo del Partito Democratico per impegnare l’amministrazione Cassì a una presa di posizione inequivocabile sulla vicenda IbleaAcque che da mesi tiene banco nel dibattito politico cittadino. Nell’ordine del giorno si chiedeva all’amministrazione di mettere nelle condizioni il Comune di riappropriarsi “dei ruoli idrici che i ragusani pagano pur senza godere del servizio efficiente che sarebbe loro dovuto” e di “prendere le distanze da IbleaAcque spa, “anche recedendo” dall’assetto societario in modo da tutelare l’Ente e i cittadini in ogni aspetto.
“Abbiamo l’impressione che sulla questione IbleaAcque – dichiarano Chiavola e Calabrese, quest’ultimo segretario cittadino del PD – l’amministrazione Cassì e la sua maggioranza non stiano facendo gli interessi dei ragusani. Abbiamo una società che produce debiti, un amministratore unico la cui nomina sembrerebbe illegittima, concorsi sartoriali… E in tutto questo il Comune di Ragusa non incassa più i ruoli dovuti dai cittadini per il consumo dell’acqua, ma continua a pagare le salatissime bollette elettriche per gli impianti che servono alla distribuzione. Il Comune, inoltre, stante questa situazione, ha perso la competenza per intervenire sui progetti relativi alla distribuzione idrica e alle manutenzioni. A Ragusa ci sono decine di perdite d’acqua, alcune da diversi mesi, Iblea Acque non è intervenuta e il Comune non può farlo”.
“Tutti questi temi – continua Calabrese – erano ben spiegati nell’ordine del giorno, ma la maggioranza che sostiene il sindaco Cassì ha deciso di bocciare il documento, dimostrando di non volere il bene della città. Un’azione che ci ha lasciati perplessi se si considera che nei loro interventi alcuni consiglieri di maggioranza avevano lasciato capire di condividere in linea di massima il contenuto dell’odg. Evidentemente la bocciatura arriva non per il contenuto del documento, ma per i suoi proponenti”. “Questo atteggiamento da parte della maggioranza e dell’amministrazione Cassì – aggiunge il segretario dem di Ragusa – non depone a favore dei buoni rapporti con le minoranze. Tuttavia, se dovesse esserci da parte loro un ravvedimento, presentando un documento analogo, noi saremmo pronti a sostenerlo. Non ci interessa mettere cappelli sulle iniziative politiche – conclude – a noi interessa davvero che la questione IbleaAcque si chiuda per il bene della città”. (daniele distefano)