La galleria Carta Bianca è lieta di presentare la personale di Francesca Nobile dal titolo Hana no kumo (23 marzo-19 aprile, inaugurazione ore 18.30). La mostra, curata da Francesco Rovella, offre una prospettiva esaustiva della produzione dell’artista negli ultimi due anni, con opere che rappresentano il culmine del suo percorso pittorico e concettuale.
Francesca Nobile (Modica, 1980) dopo la formazione accademica e diverse esperienze costruttive, da molti anni esplora con i suoi lavori temi plurimi, legati alla pratica delle discipline di meditazione e yoga.
La sperimentazione, onirica e inconscia, si fa centro del suo nucleo di ricerca, attraverso una pittura che, col tempo, è approdata a una specifica fluidità, tutta volta all’esplorazione di un informale intimo e profondo. Dopo un percorso che ha abbracciato diverse fasi, l’artista ha trovato la sua sintesi formale in una partitura cromatica e segnica che va oltre la rappresentazione. Le forme si sono distese ed estese attraverso la tecnica, in perfetta simbiosi ritmica con il dettato del corpo e del gesto, che compone queste forme, questi transfert sensoriali su supporti, di tela o carta, stesi su pavimento, in una sorta di “Action body painting”.
La mostra attuale presenta grandi opere su carta, tra cui Jellyfish jam e Secret life of Euridice, più una serie di opere piccole dal titolo Death in motion, composte da inchiostro, cuciture con filo di cotone e fiori secchi su carta. Inoltre alcune opere grandi e di medio formato, testimoniano lo sviluppo estremo dell’ultima fase di ibridazione, come Orfeo don’t look back in dialogo con Squonk, un’opera si distingue per essere la primogenita della serie.
Nel testo critico di presentazione, a firma di Giuseppe Carrubba, si legge che la ricerca dal titolo Hana no Kumo, è ispirata al fiorire degli alberi di ciliegio nella cultura giapponese. Il significato letterale, che sarebbe “nuvola di fiori”, restituisce l’idea del formarsi graduale e nebuloso della chioma rosa pallido degli alberi. L’artista si ispira a questo fenomeno visivo e naturale come archetipo del proprio metodo compositivo e della propria prassi gestuale. E così l’opera si offre allo spettatore, come una pittura trans-mediale, che condensa il vapore dell’informe in forme riconducibili a immagini floreali o a mappe immaginarie che si offrono allo sguardo dell’osservatore, restituendo un intero completo, fino a condurlo verso luoghi inesplorati e al riconoscimento di mondi d’origine.
Le opere presenti in mostra, rimandano così ad un sofisticato equilibrio, tra la cura maniacale del dettaglio e l’impatto ad alto carico emozionale dei grandi formati. La spiritualità che appare in Hana no kumo invita a riflettere sulla relazione tra l’uomo e la natura, attraverso uno spazio di sensazioni incontaminato, dove ognuno potrà dialogare intimamente con l’artista scoprendo la propria forma-oggetto all’interno di queste opere straripanti meraviglia e bellezza.
La mostra sarà aperta da martedì a venerdì, ore 11-13 e 17-20, il sabato dalle 11 alle 13; domenica e lunedì chiuso. (Foto allegata al comunicato stampa)