Dei due interventi di Legambiente Ragusa su vari aspetti del Piano Regolatore Generale riportiamo anche quello relativo alle aree a destinazione turistico alberghiero. “Definito in modo non del tutto condivisibile il dimensionamento per il settore residenziale con una limitata espansione mitigata dal principio del consumo di suolo netto zero, il nuovo PRG si trova ora alla ricerca di aree da destinare alle attività turistico-alberghiere soprattutto a Marina di Ragusa, visto che nel recente passato quelle destinate dall’attuale PRG a tale utilizzo sono state destinate ad altri usi. In base a quanto prevede il progetto del nuovo PRG ci sarebbe la necessità entro il 2041 di disporre di 5.007 nuovi posti letto con un consumo di suolo di quasi 50.000 mq.
Anche assumendo come corretto questo dimensionamento, cosa su cui nutriamo diversi dubbi, notiamo che nel 2021 i posti letto disponibili nel comune di Ragusa erano 10.647 ai quali aggiungere i 5.007 previsti nuovo PRG, in modo da avere nel 2041 un totale di 15.654 posti letto. Notiamo anche che al 31 dicembre 2023 i posti letto a Ragusa sono diventati 13.993 con un aumento di 3.346 posti letto. Ne servirebbero quindi solo 1.661 e non più 5.007.
Ma nello stesso dimensionamento previsto nel progetto di nuovo PRG rileviamo calcoli non corretti. Viene assunto come intervallo di tempo di riferimento il periodo 2007-2018 senza giustificarlo, quando sarebbe più corretto assumere come riferimento il 2007-2021. In questo intervallo di tempo risulta che l’incremento di presenze turistiche a Ragusa è stato quasi del 23%.
Ipotizzando lo stesso incremento percentuale dal 2022 al 2041 si arriva a un incremento di circa 47.000 turisti equivalenti a 160.000 presenze, 90.000 in meno delle 250.000 previste. Ciò porta ad un fabbisogno di 3.200 posti aggiuntivi rispetto al 2021, che ad oggi risultano già soddisfatti. E’ un risultato che non deve sorprendere. Già nel 2012 Ragusa aveva un tasso di recettività totale (posti letto per 100.000 abitanti di 12.328 raffrontato ai 7.980 posti letto dell’Italia e ai 11.536 di Firenze e ai 18.391 di Venezia. Anche il tasso di ricettività alberghiero non era sfavorevole a Ragusa: 8.279 posti letto contro i 3.771 dell’Italia, gli 8.681 di Firenze, gli 11.329 di Venezia e i 4.020 di Roma (fonte ISPRA). Sei anni più tardi nel 2018 il tasso di ricettività di Ragusa era di 14.000, mentre quello di Firenze città 13.170 e Firenze città metropolitana 9.950 (fonte Camera di Commercio Firenze). Con i dati attuali sarebbe di 19.044 . Anche facendo riferimento all’altro parametro utilizzato nel settore turistico, la densità turistica (posti letto per kmq), Ragusa si situa sopra la media di regioni come le Marche e il Lazio, al pari della Toscana e a ridosso di Trentino-Alto Adige a Liguria (fonte ISPRA).
Ma anche ammettendo la necessità di poche nuove strutture alberghiere non si può non tenere conto dei cambiamenti climatici che porteranno all’aumento delle temperature estreme nel periodo estivo nel bacino del mediterraneo e la conseguenza carenza idrica. Conseguentemente occorre dimensionare già oggi i nuovi servizi turistici tenendo conto dell’impatto ambientale, del consumo di territorio e di risorse naturali (l’acqua in primis), della maggiore produzione di rifiuti e del maggior consumo di energia dovuto soprattutto alle esigenze di raffrescamento.
Ciò perché la sostenibilità ambientale del settore turistico oggi è sempre più richiesta dai viaggiatori. Lo si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit che ha riscontrato come la sostenibilità ambientale è diventata un driver strategico
fondamentale per quasi 8 operatori turistici su 10. Gli stessi dati emergono dal rapporto Turismo Sostenibile e patrimonio del Territorio 2023 di The European House-Ambrosetti.
In questa ottica appare necessario, viste le più che probabili ondate di calore estive e l’aumento delle notti tropicali, prevedere che le eventuali strutture ricettive si dotino di aree verdi alberate al fine di abbassare la temperatura.
In ultimo vogliamo evidenziare, anche se pensiamo che possa essere ricompreso all’interno dei nuovi 3.346 posti letto, come nell’elenco del 2021 sembra non apparire l’albergo di Punta di Mola con potenziali 500 posti letto.
Il comune di Ragusa, memore di quanto successo nel recente passato, dovrà svolgere una reale vigilanza nei confronti di quelle strutture nate come strutture turistiche-alberghiere affinchè non si trasformino in aree residenziali vere e proprie. Infatti nel caso di modifica di destinazione d’uso di una residenza turistico alberghiera è configurabile il reato di lottizzazione abusiva. (da.di.)