La celebre “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, uno dei piatti della tradizione dalle radici secolari, è il primo prodotto ad ottenere il marchio De.Co., ovvero Denominazione Comunale d’Origine, istituito dal Comune di Ragusa. Ieri sera, presso il Ccc Ragusa “Mimì Arezzo”, è stata presentata ufficialmente sia la marchiatura che il disciplinare, quest’ultimo dedicato proprio alla tipica focaccia ragusana, redatto attraverso il lavoro di ricerca di una commissione di esperti. Il sindaco Peppe Cassì e Giorgio Massari, assessore comunale allo Sviluppo Economico e Promozione della Città, hanno presentato il nuovo marchio. L’illustratore Carlo Blangiforti è l’autore dello schizzo grafico scelto per il logo, rappresentante una tartaruga della specie “Testudo hermanni”, animale noto per la sua simpatia e saggezza, simbolo da sempre presente nei giardini, campagne e città delle nostre zone. Il carapace della tartaruga nel logo è arricchito da dettagli caratteristici del paesaggio locale, come i muretti a secco e il profilo del Monte Racì, a evidenziare l’armoniosa fusione tra natura e opera umana nel territorio ragusano.
La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, fiore all’occhiello della cucina iblea, rappresenta un’eccellenza culinaria del territorio ragusano, caratterizzata da un processo produttivo artigianale che rende il prodotto unico nel suo genere. La preparazione dell’impasto, composto da semola di grano duro, acqua, olio extravergine di oliva, lievito madre o di birra e sale, richiede una lavorazione attenta che prevede la stesura sottile dell’impasto e ripiegature multiple durante la farcitura. Questo è il segreto del suo successo, la peculiarità che la rende unica. Gli ingredienti di alta qualità comprendono la passata di pomodoro, il formaggio locale cosacavadu, preferibilmente Ragusano DOP, il basilico fresco e l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei. Il disciplinare rigoroso garantisce l’autenticità e la genuinità del prodotto, preservandone la tradizione e l’autenticità.
“Con il marchio De.Co. partiamo dalla nostra celebre scaccia, apprezzata da tutti per le sue qualità – spiega il sindaco Peppe Cassì – con l’obiettivo di promuoverla ancora di più e di espanderne la presenza sul mercato oltre i nostri confini. Da ora in poi, coloro che intendono produrre e commercializzare la scaccia ragusana, seguendo il disciplinare, potranno beneficiare e fregiarsi di questo marchio del Comune di Ragusa”. L’assessore Massari sottolinea l’importanza del disciplinare, definendolo “un documento che stabilisce le caratteristiche del prodotto. Come nel caso della scaccia ragusana, crediamo che sia uno strumento per unire identità culturale ed economia locale”.
Tra i relatori presenti vi sono stati i membri della commissione incaricata di redigere il disciplinare, esperti del settore gastronomico, storici e rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui Giorgio Flaccavento, storico ed esperto di tradizioni locali, Gaetano Cosentini, antichista e ricercatore, Lina Lauria, docente di scienze degli alimenti e consigliera nazionale di Slow Food, Carmelo Iacono, presidente della Confraternita dei Cenacolari dell’Antica Contea, Andrea Roccaro, rappresentante della CNA Ragusa e consigliere regionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari della Sicilia e della Sardegna, Danilo Tomasi, vicepresidente di Confcommercio e ristoratore, e Salvatore Scollo, rappresentante di Confimprese Iblea e ristoratore. Tra i membri della commissione vi è stato anche lo chef stellato Ciccio Sultano.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con diverse realtà locali, tra cui il Donnafugata Farmuseum – museo del prodotto contadino, l’Ecomuseo Carat e la destinazione turistica unica Enjoy Barocco. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’Istituto Alberghiero Ferraris di Ragusa, i cui studenti, sotto la guida dei docenti Giorgio Comitini e Gianluca Leggio, hanno curato il servizio buffet dell’evento, abbinando le “scacce” ai pregiati vini biologici della cantina Horus. L’evento si è concluso con la degustazione delle scacce preparate secondo il disciplinare De.Co., confermando l’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico per questa iniziativa che mira a valorizzare e promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio.