Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha chiarito che la legge salva casa non ha nulla a che fare con il Superbonus o con le abitazioni abusive. Questa legge riguarda milioni di famiglie che, a causa di piccole irregolarità interne alle loro abitazioni, spesso ereditate da generazioni precedenti, non sono pienamente proprietari dei loro appartamenti perché non possono venderli o trasferirli.
Queste irregolarità possono riguardare dettagli come la dimensione di una finestra, la presenza di un antibagno, un soppalco, una cameretta o una veranda. Questa legge non riguarda le grandi ville abusive, che se costruite in zone sismiche o protette devono essere abbattute, ma piccole irregolarità che stanno bloccando milioni di appartamenti in tutta Italia.
Il decreto sul condono edilizio
Salvini intende chiudere il decreto sul condono edilizio prima delle elezioni europee. Secondo un documento del Mit, la sanatoria potrebbe interessare il 76% degli edifici esistenti che, secondo un’indagine del Consiglio nazionale degli ingegneri, presentano irregolarità. Queste irregolarità possono riguardare muri interni ed esterni, porte, finestre, ma anche errori progettuali corretti durante i lavori.
Tutto sarà sanabile in una percentuale che varia dal 2% all’8%, inversamente proporzionale alla grandezza dell’abitazione. Ci sono tre livelli di irregolarità previsti. Il primo riguarda le difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile. Il secondo livello riguarda le difformità interne, come ad esempio tramezzi dove non c’erano. Infine, ci sono le modifiche da “doppia conforme”, ovvero quelle che richiedono la conformità alla disciplina edilizia sia al momento di realizzazione dell’intervento che alla richiesta del titolo abitativo.
Il Mit prevede di adottare prima un decreto per la regolarizzazione delle “lievi difformità edilizie”. Successivamente, una legge delega al governo andrà a rivedere il Testo unico per l’edilizia. Tuttavia, secondo quanto riportato sul quotidiano La Stampa c’è un rischio sul condono edilizio voluto da Salvini che potrebbe avere degli effetti sul maxi buco da 210 miliardi che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sta cercando di arginare.
La piccola pace edilizia potrebbe salvare chi ha richiesto la misura, ovvero proprietari che hanno depositato la Cilas (la comunicazione di inizio lavori) come da legge e hanno pagato alla ditta almeno una fattura. Così potrebbero sbloccare il cantiere e ottenere lo sconto in fattura, senza dover anticipare un euro di ristrutturazione. Domani l’Agenzia delle entrate dovrebbe inviare i conteggi definitivi di tutti i bonus edilizi, un passo fondamentale per il Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il documento.