Un grande polo bancario siciliano e il salvataggio dell’istituto in difficoltà. E’ questa la ragione principale dell’acquisizione di Banca Popolare Sant’Angelo da parte di Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR). A seguito dell’avvio del percorso di aggregazione, Banca Popolare Sant’Angelo ha fatto sapere che è pervenuta una offerta vincolante da parte della Banca Agricola Popolare di Ragusa che nei prossimi giorni sarà esaminata dal Consiglio d’Amministrazione per il prosieguo della fase esecutiva. “Il percorso di aggregazione garantirà un equilibrio economico e patrimoniale idoneo ad assicurare un percorso di sviluppo sostenibile nel medio periodo”, si legge in una nota.
Nel corso del secondo semestre 2023 Banca Popolare Sant’Angelo è stata sottoposta a verifiche ispettive da parte della Banca d’Italia, ad esito delle quali, in data 2 febbraio 2024, è stato avviata la ricerca di un partner bancario con il quale formalizzare un accordo. Per tale motivo non è stato avviato il processo di redazione del nuovo piano industriale 2024-2026, indispensabile per valutare la recuperabilità nel tempo delle imposte differite attive non qualificate iscritte a bilancio.
Banca Popolare Sant’Angelo è una banca storica con sede a Licata e attiva da più di 100 anni sul territorio siciliano. Conta oggi oltre 7700 azionisti e più di 40.000 clienti. Presidente è Antonio Coppola e Amministratore Delegato Ines Curella. Opera sul territorio siciliano e su Roma tramite una rete di 23 filiali e 182 dipendenti.
La raccolta totale ha raggiunto i 1.300 milioni di euro a fine 2023 (+2,93%); in particolare la raccolta diretta è cresciuta di 25,5 milioni di euro(+2,68%), attestandosi a 977,3 milioni di euro, la raccolta indiretta è cresciuta di 11,5 milioni di euro (+3,70%) attestandosi a 322,9 milioni di euro. Gli impieghi lordi a clientela registrano una riduzione di 62,9 milioni di euro, per via delle cessioni di crediti deteriorati e dell’attività di derisking condotta dalla Banca sulla clientela Corporate.
I ricavi da attività caratteristica superano la soglia dei 32 milioni di euro, con un margine di interesse di 21,4 milioni di euro e commissioni nette per 11,4 milioni di euro.
L’esercizio 2023 è stato caratterizzato da eventi non ricorrenti di una marcata riduzione del fair value delle quote FIA acquisite negli anni precedenti a fronte della cessione di NPL, per 4,7 milioni di euro, nonché di consistenti accantonamenti su contenziosi di natura fiscale, seppure il giudizio sia ancora pendente in Corte di Cassazione, per 1,1 milioni di euro. In ragione di ciò il bilancio 2023 chiude con un risultato negativo ante imposte pari a 7,3 milioni di euro.
A seguito della impossibilità di valutarne la recuperabilità, tutte le imposte differite attive non qualificate sono state registrate sul conto economico 2023 e hanno generato una perdita netta dopo le imposte di 23,5 milioni di euro.