Ragusa – La gioia, l’allegria e il sorriso dei clown dottori dell’associazione “Ci Ridiamo Su” ha vivacizzato la recente Pasqua dei piccoli degenti di alcuni ospedali del territorio ibleo. Una mission che prosegue anche in questi giorni con altre attività. “Piccolo Pigiama, Pasqua in Pediatria”, l’iniziativa promossa dall’Associazione “Portatori di gioia” di Scicli, in accordo con l’Asp di Ragusa, ha portato nelle corsie dei reparti di pediatria degli ospedali “Giovanni Paolo II” di Ragusa, “Guzzardi” di Vittoria e “Baglieri” di Modica i nasi rossi dei clown dottori dell’associazione ragusana che, con palloncini, bolle di sapone, tanti giochi e contagiose risate, hanno coinvolto l’intero reparto, tra bimbi, genitori e personale sanitario, rompendo la routine ospedaliera scandita solitamente da visite mediche, esami diagnostici e terapie.
A queste pratiche ospedaliere consuete, in occasione delle festività pasquali, sono state affiancate le speciali operazioni di “comicoterapia”, e il divertimento ha avuto il sopravvento. Così anche in ospedale la festa della speranza e della rinascita che normalmente si trascorre tra colombe e uova di cioccolato, ha avuto un dolce sapore, e i degenti hanno ricevuto, come gradita sorpresa pasquale, del tempo di gioco all’insegna della spensieratezza e della gioia. Dopotutto l’associazione “Portatori di Gioia” di Scicli, presieduta da Giuseppe Zisa, ha lo scopo di valorizzare la festa del Cristo Risorto come incontro con Dio e luce dei sentimenti attraverso le grida di Gioia, e con il progetto “Pasqua in ospedale”, con il contributo del socio sostenitore Paolo Ficili, in collaborazione con l’ASP di Ragusa e con l’associazione “Ci Ridiamo Su”, la “gioia” è arrivata anche all’interno dei reparti di pediatria di Ragusa, Vittoria e Modica.
Gli operatori dell’associazione di comicoterapia ragusana, più volte presenti anche in passato con i loro sorrisi e il loro delicato intervento all’interno dei nosocomi iblei, con garbo e dolcezza, continuano a trasmettere serenità, positività, sollievo, speranza e, naturalmente, “gioia”, a piccoli e grandi. “E’ un intervento di ascolto, di attenzione calibrato su ogni bambino – spiega Fabio Ferrito, presidente dell’associazione “Ci Ridiamo Su” – Il gioco diverte, dà pace e buon umore, sia a chi guarda che a sé stessi, crea complicità, disponibilità con altre persone, fa nascere una relazione. Attraverso la relazione ci si può per gioco “calare” in una situazione di vita…anche di malattia, permettendo alla nostra umanità di esprimersi e, tutto questo senza forzare, favorendo “solo” la comunicazione, il passaggio delle emozioni, reinventando la realtà, e questo risulta ancora più importante nei periodi di festa, che normalmente si trascorrono tra familiari e amici”.