Nel vasto mondo delle piante, alcune sono avvolte da mistero e superstizione, considerate portatrici di sfortuna. Queste piante, spesso viste con timore o evitate per il loro presunto potere negativo, sono diventate protagoniste di leggende tramandate di generazione in generazione. Esploriamo insieme alcune di queste piante della sfortuna, immergendoci nelle loro storie e scoprendo come la cultura popolare influenzi la nostra percezione delle meraviglie verdi che ci circondano.
1. Pianta di Serpente (Sansevieria trifasciata): Comunemente conosciuta come “lingua di suocera”, questa pianta ha guadagnato la reputazione di portare sfortuna per la sua somiglianza con i serpenti. Tuttavia, nella pratica del feng shui, è vista come una pianta protettrice capace di allontanare le energie negative. A Singapore queste piante colorate e resistenti spesso abbelliscono i cimiteri, poiché sono molto facili da curare e crescono molto bene. Per questo, spesso le persone le associano a questi spazi e le considerano un simbolo di sfortuna
2. Lillà Giallo (Syringa vulgaris): Storicamente associato a sventure e disgrazie, il lillà giallo è considerato un presagio nefasto in alcune regioni europee, dove la sua fioritura è vista come un annuncio di eventi negativi imminenti. Secondo alcune tradizioni popolari, invece, quando un fidanzato o una fidanzata consegnano all’altro/a un rametto di lillà, di qualsiasi colore esso sia, significa che il fidanzamento è rotto.
3. Peonia Bianca (Paeonia lactiflora): Sebbene le peonie siano spesso associate alla prosperità, la variante bianca è vista con sospetto in alcune culture, creduta portatrice di sfortuna e energie negative.
Peonia bianca: miti e leggende
La peonia è stata, nel corso dei secoli, un simbolo di ricchezza, prosperità e amore. Tuttavia, in alcune culture asiatiche, la peonia bianca è associata a leggende e miti che contribuiscono alla percezione della sfortuna. Ad esempio, in Cina, dove la peonia è particolarmente venerata, la varietà bianca è talvolta associata a spiriti maligni o è vista come simbolo di pianto e addio.
Un elemento chiave che contribuisce a questa convinzione è l’aspetto delicato e puro dei petali bianchi della peonia. Mentre alcune culture adorano la purezza della peonia bianca, altre possono interpretarla come un presagio di morte o come un segno di separazione. Questa percezione è amplificata dalla natura effimera della fioritura della peonia, che può portare ad associazioni con la fragilità della vita.
Le credenze sulla sfortuna associata alla peonia bianca si estendono anche alla cultura giapponese, dove il colore bianco può essere simbolo di morte e lutto. La tradizione di associare il bianco al funerale può influenzare la percezione della peonia bianca come pianta che porta tristezza e sciagura.
Un altro aspetto che potrebbe aver contribuito a questa convinzione è la somiglianza visiva della peonia bianca con i fiori funebri. Alcuni potrebbero interpretare questa somiglianza come un segno di cattivo auspicio, in particolare quando la peonia bianca è presente in contesti non funebri.
4. Edera (Hedera): L’edera è da lungo tempo associata a leggende riguardanti morte e sventure. In alcune tradizioni, portare l’edera in casa è considerato di cattivo auspicio e simboleggia l’infedeltà.
5. Girasole Giallo (Helianthus annuus): Nonostante il girasole sia spesso associato alla gioia, la sua variante gialla è vista con sospetto in alcune culture, ritenuta portatrice di sfortuna e disturbi.
Girasole: miti e leggende
tra le leggende sul girasole c’è quella che racconta di Clizia, una giovane ninfa innamorata del dio del Sole. Apollo sentendosi lusingato sedusse la giovane, ma successivamente la abbandonò. Clizia per la disperazione pianse ininterrottamente per 9 giorni immobile in un campo, senza distogliere mai gli occhi dal sole. La leggenda narra che il suo corpo si irrigidì trasformandosi in uno stelo, i suoi piedi divennero radici ed i capelli divennero una corolla gialla. Clizia in questo modo si trasformò nel bel girasole giallo che ammira il sole tutto il giorno.
Da queste due leggende emergono alcuni significati che il Girasole mantiene ancora oggi. Infatti, sebbene nell’antica Grecia simboleggiasse l’amore non ricambiato, oggi il Girasole ha un’accezione positiva e significa positività.
6. Edera del Diavolo (Epipremnum aureum): Conosciuta anche come pothos o ivy devil, questa pianta ha guadagnato una cattiva reputazione grazie al suo nome e alcune credenze popolari la considerano portatrice di sfortuna.
7. Cipresso (Cupressus): In alcune culture, il cipresso è associato al lutto e alla tristezza, e la sua presenza può essere vista come un presagio di cattivi eventi.
Cipresso: miti e leggende
La leggenda vuole che il seme del cipresso sia stato dato da un angelo a Seth che lo pose sotto la lingua di Adamo per far poi sorgere l’albero col cui legno fu fabbricata la Croce. Un altro mito racconta del bel Ciparisso che uccide accidentalmente il suo amato cervo e per consolarlo Apollo lo trasforma in albero simbolo del lutto ma anche di accesso all’eternità.
La pianta è comunemente ritenuta simbolo della mestizia, dell’austero raccoglimento, del ritiro in se stessi per la meditazione, per soffrire il dolore di affetti perduti e ricordi di persone scomparse. Compare quindi nei cimiteri o nelle loro vicinanze, a segnare vialetti che dividono spazi di tombe, intorno alle cappelle, lungo i muri di cinta e ai lati dei viali che portano ai cancelli d’ingresso.
Per questo è stato considerato nel paganesimo, insieme al tasso, la pianta che è più in contatto con le regioni sotterranee, i mondi inferi ed era consacrato al culto di Plutone, sovrano del regno dei morti, collegamento alla ritualità funebre che ancora conserva. Uscendo dal regno delle tenebre e dei morti sale con slancio verso il cielo, segnando un altro simbolo della vita e dell’uomo.
8. Fico (Ficus): La credenza che i fichi portino sfortuna risale a tempi antichi, e molte tradizioni li associano a energie negative e disgrazie.
9. Rododendro (Rhododendron): Spesso considerato un portatore di sfortuna, soprattutto quando donato come regalo, il rododendro è visto in alcune culture come un simbolo di tristezza e malasorte.
Rododendro: miti e leggende
Il rododendro porta con sé una triste leggenda, che racconta la storia di una ricca e capricciosa fanciulla, che chiese al suo fidanzato un mazzolino di rododendri in dono come prova d’amore. Il giovane si arrampicò per l’impervia rupe, riuscendo a raggiungere il punto più alto e a raccogliere un mazzetto di queste roselline purpuree per la sua amata, ma la scalata si rivelò più pericolosa del previsto e il giovane finì per precipitare. La ricca e capricciosa fanciulla lo trovò poi così, senza vita, strette tra le mani il mazzolino d’amore. Da qui un nuovo fiore, di un rosso più acceso a ricordare il sangue versato dal povero giovane, nacque sulle Alpi, come ricordo della vita sacrificata.
10. Aconito (Aconitum): Conosciuto anche come “il cappuccio della strega”, l’aconito è associato a poteri magici oscuri e, di conseguenza, a sventure. È spesso evitato nelle culture che credono nel suo potenziale negativo.
Queste piante della sfortuna racchiudono miti, credenze popolari e superstizioni radicate nella storia culturale. Tuttavia, è importante ricordare che la percezione di sfortuna dipende spesso dalla regione e dalle tradizioni specifiche. Mentre alcuni evitano queste piante per timore di attirare energie negative, altri possono apprezzarle per la loro bellezza e il loro ruolo nella natura.