Un presunto caso di violenza sessuale ai danni di un disabile ha recentemente visto un importante sviluppo durante un incidente probatorio tenutosi presso la sala apposita della Questura di Ragusa. I fatti risalgono al novembre del 2021, quando un giovane di ventitré anni ha rivelato al genitore di essere stato vittima di violenza sessuale da parte di un ragazzo straniero. Il genitore ha immediatamente presentato denuncia al commissariato di Comiso.
Dopo due anni, la Procura di Ragusa ha comunicato al genitore l’intenzione di archiviare il caso, non essendo riuscita a identificare l’aggressore. Tuttavia, il genitore non si è arreso e ha cercato assistenza legale dall’avvocato Michele Savarese, che ha impugnato la decisione. Questo ha portato la Procura generale presso la Corte d’appello di Catania a riaprire le indagini, portando all’identificazione del presunto aggressore: un nigeriano di 34 anni che al momento dei fatti era presente in una struttura privata a Comiso, dove era ospitato il giovane disabile. Nonostante il precedente penale dello straniero, il Tribunale di Caltanissetta lo ha assolto, dichiarandolo non punibile per incapacità mentale totale e applicando una misura di sicurezza.
Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato, ha ordinato l’incidente probatorio per consentire alla presunta vittima di testimoniare in modo protetto. L’avvocato Savarese, difensore del giovane, ha espresso preoccupazione per il ritardo nell’attuazione delle indagini, sottolineando che l’incidente probatorio avrebbe dovuto svolgersi subito dopo la denuncia. A causa della disabilità del ragazzo, la ricostruzione degli eventi è stata particolarmente difficile. Durante la testimonianza, la vittima è stata assistita da una psicologa nominata dal Giudice. Savarese ha già espresso disappunto per la lentezza delle indagini e ha sottolineato l’importanza di trattare con urgenza casi di gravi reati contro individui incapaci di difendersi.