Dieci (10) voti. Soltanto dieci voti in consiglio comunale per approvare il Piano Regolatore Generale, l’imprescindibile strumento urbanistico che peraltro nelle rosee intenzioni e aspettative del Cassì bis avrebbe dovuto disegnare ed improntare l’aspetto e la sostanza della Ragusa dei prossimi decenni. Dieci voti su undici consiglieri presenti, appena sufficienti a raggiungere il numero legale vista la pletora di incompatibilità sia dichiarate ed ufficializzate sia ammesse a denti stretti ma non dichiarate ed ufficializzate. Dieci voti compresi i due dei consiglieri democratici Calabrese e Chiavola e quello di Laporta di Territorio, mentre per la maggioranza erano presenti Digrandi, Pasta, Ilardo, Mezzasalma, La Licata, Occhipinti, Iurato; astenuto invece Podimani di Generazione mentre Rocco Bitetti di Fratelli d’Italia ha abbandonato la seduta essendo rimasto inascoltato il suo appello a non tenerla in attesa di approfondire la vicenda dei due consiglieri di maggioranza (Antoci e Criscione) in odore di incompatibilità pur senza dichiararla.
Le dichiarazioni in aula di Bitetti sulla questione incompatibilità hanno provocato una poco elegante e scomposta reazione dell’assessore ai lavori pubblici Giuffrida. Tanto che il consigliere Bitetti ha diffuso questa dichiarazione “il fatto di non aver votato il PRG, come chiarito in aula, non dipende da un giudizio sul merito del lavoro svolto insieme dalle varie parti politiche, ma dalla presa d’atto che il procedimento presenti dei gravi vizi, legati all’incompatibilità non dichiarata di 2 consiglieri della maggioranza, che porteranno con molta probabilità all’annullamento dello stesso in sede giurisprudenziale con conseguente perdita di tempo e di risorse pubbliche. L’assessore Giuffrida con queste vili dichiarazioni nei miei riguardi, che non gli fanno onore, ha dimostrato da una parte di non aver capito le mie motivazioni chiaramente spiegate in aula e, dall’altra, che per lui il fine giustifica i mezzi e pertanto, machiavellicamente, la cosa importante è il raggiungimento dell’obbiettivo a qualsiasi costo e per qualsiasi via”. Tornando alla cronaca della seduta consiliare di martedì pomeriggio, appena si era capito che amministrazione presidenza del consiglio e maggioranza l’avrebbero tenuta, il consigliere pentastellato Sergio Firrincieli, lui sì incompatibile dichiarato, ha diffuso una nota stampa dai toni molto amareggiati “ignorata la mia istanza di rinvio della seduta odierna, in attesa di chiarimenti, secondo noi indispensabili, da parte del segretario generale.
Ha fatto eco alla mia richiesta di rinvio quella manifestata a viva voce in Consiglio dal collega Rocco Bitetti il quale, ottenuto il diniego al rinvio, ha lasciato l’aula. Bitetti, ricollegandosi a quanto avevo già espresso nell’istanza regolarmente protocollata in questi ultimi giorni, ha parlato di un atto potenzialmente illegittimo considerato che, astenendosi e non dichiarandosi incompatibili due consiglieri comunali, potrebbero contribuire a determinare un vantaggio anche nei confronti di loro stessi. Naturalmente, ci riserviamo altre azioni di verifica”. Intanto a tamburo battente, al consigliere Bitetti è giunto il pieno appoggio delle istanze verticistiche del suo partito. Il deputato regionale di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza immediatamente precisa “il Consigliere Bitetti ha sempre agito nell’interesse della città” e spiega “l’immotivato rigetto della richiesta di un rinvio, anche brevissimo, per l’approfondimento di una problematica delicata, ha indotto il Consigliere di Fratelli d’Italia, Rocco Bitetti, ad abbandonare l’Aula nel corso della seduta finale del Consiglio comunale che prevedeva l’approvazione di un atto fondamentale per la città di Ragusa come il PRG. A fronte della scomposta reazione da parte di qualche esponente della maggioranza – continua il deputato ibleo – esprimo la mia solidarietà al Consigliere Bitetti che, con la sua presenza, ha sempre responsabilmente garantito il numero legale, nel corso del lungo iter procedurale del Piano regolatore, e ha altrettanto responsabilmente, nell’interesse precipuo della città e del territorio, fornito il proprio contributo attraverso la presentazione dei vari emendamenti, alla redazione dell’importante strumento urbanistico. Tutto il resto rientra nell’ambito dell’invettiva e della polemica sterile che ha coinvolto anche il vice Sindaco e assessore al ramo, protagonista di un intervento assolutamente fuori luogo e contrassegnato da una pesante caduta di stile”. E anche il senatore meloniano Salvo Sallemi incalza “sia rispettato il ruolo del consigliere Bitetti: invettive fuori luogo da parte di qualche componente della giunta”.
“Il consiglio comunale, il Senato della Città, è un luogo sacro di dibattito e di democrazia. Il nostro rappresentante Rocco Bitetti ha sempre agito – e la sua storia parla per lui – con correttezza, garbo e fermezza nell’interesse di Ragusa e dei Ragusani. Quindi appaiono fuori logo e sgradevoli le invettive – nei confronti di un rappresentante dell’opposizione – da parte del vicesindaco. Invettive sgradevoli a fronte della richiesta di trasparenza e chiarezza posta dal consigliere Bitetti in merito a uno degli atti più importanti che deve esitare il consiglio: il piano regolatore. Infatti era stato chiesto un rinvio per approfondire situazioni degne di attenzione e che andavano nella direzione della massima trasparenza; una richiesta responsabile così come responsabile è stata l’azione del consigliere Bitetti lungo tutto il percorso che ha portato all’approdo in aula del Piano. Il garbo istituzionale e la capacità di confronto, evidentemente, non appartengono a tutti e questa occasione ne è la prova concreta”. Fin qui dunque la cronaca. Nei prossimi giorni sarà opportuno esaminare se la disponibilità del Pd cittadino a reggere il numero legale e a votare favorevolmente voglia significare qualcosa di più o di diverso. Così come se il deputato regionale Giorgio Assenza continuerà ad essere un referente privilegiato del sindaco Cassì nelle sue missioni palermitane. (daniele distefano)