La livida risposta del Sindaco di Ragusa Peppe Cassì alle accuse di essere, con il suo ‘civismo’ ad oltranza, il principale responsabile della scarsità di fondi FSC Sviluppo e Coesione assegnati al Comune capoluogo, non è certo servita a rasserenare gli animi. Una risposta in quel tipico stile cassiniano cui siamo ormai abituati da sei anni, e che si può sintetizzare in un “poveri voi che parlate senza cognizione di causa solo per mettervi in mostra. Non avete capito niente e ora vi spiego io come stanno le cose”. Una risposta ( l’abbiamo pubblicata integralmente) che è stata subito rintuzzata dal coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Luca Poidomani.
Che scrive
La difesa d’ufficio del sindaco di Ragusa non cambia di una virgola il fallimento della Giunta Cassì in questa occasione. A volte, servirebbe un bagno d’umiltà”.
Quindi l’esponente meloniano prosegue “il civismo? Ce ne stiamo rendendo conto sempre di più. Una sorta di boomerang di cui piangono le conseguenze i ragusani. E non ci venite a raccontare, con precarie difese d’ufficio e tentativi di arrampicamento sugli specchi, che il Comune capoluogo ha preso le stesse somme di altri enti locali territoriali del circondario perché non è così. E neppure che siamo la prima stazione appaltante in Sicilia. Ma che c’azzecca in questo contesto? In pratica, si vuole spacciare come fondi erogati a favore della comunità cittadina, ad esempio, quelli ingenti destinati per il Tmb di Cava dei modicani di cui usufruiranno, giustamente, anche altri Comuni. E non può fare testo che questi fondi siano destinati a Ragusa per il fatto che l’impianto comprensoriale è situato nel capoluogo. O, ancora, riteniamo risorse utili quelle legate al secondo stralcio del teatro Concordia o della ristrutturazione del foro Boario quando si tratta di una certificazione di percorsi che già erano stati avviati, in entrambi i casi, dalle precedenti amministrazioni, differenti dalla giunta Cassì bis? In realtà, le molte ricadute che avrebbero potuto esserci per il nostro territorio cittadino non ci sono state”.
Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani, è molto critico nei confronti della giunta Cassì con riferimento alla suddivisione dei fondi dell’accordo di coesione sociale. Ancora più critico dopo avere letto la difesa d’ufficio del primo cittadino. “In una parola, senza girarci troppo attorno – ancora Poidomani – è stato un vero e proprio fallimento. Ragusa, il capoluogo, ha ottenuto solo l’1,35% delle somme disponibili che ammontano a circa 200 milioni di euro. Le altre somme di cui parla Cassì arrivano da enti sovraordinati, che nulla c’entrano con tutto quello che di importante avrebbe potuto realizzare il nostro Comune. Ad esempio, le periferie (penso, ad esempio, a contrada Puntarazzi, ma anche altri quartieri) soffrono di una carenza atavica legata all’assenza del sistema fognario. Perché non si è pensato di procedere in questo senso, soprattutto dopo i fallimenti che già erano stati registrati in proposito su altri versanti? Ci sono intere zone della città dove la pubblica illuminazione fa registrare defaillance notevoli. Non si sarebbe potuto progettare qualcosa a tal riguardo? Inoltre, la viabilità cittadina si trova ancora al palo, nonostante gli annunciati interventi che, solo in parte, sono stati realizzati. Non si poteva sfruttare questa occasione per rifare completamente la rete viaria? E, poi, da secoli attendiamo i lavori per il parcheggio multipiano della discesa Peschiera a Ibla. Non poteva essere questa l’occasione giusta? Inoltre, gli amici di San Giacomo lamentano da tempo immemorabile disagi e criticità legati alla pubblica illuminazione e alla viabilità. Anche in questo caso, attraverso un’apposita progettazione, non si sarebbe potuto fare qualcosa con queste risorse economiche? Non siamo stati capaci di progettare, siamo stati distratti, non ci abbiamo creduto, o cos’altro? Ma non eravamo i più bravi? Qualcosa, dunque, non quadra”.
Diverso, poi, il discorso politico, come aggiunge ancora Poidomani, che, in qualche modo, aggrava il quadro complessivo. “L’estremizzazione del civismo, se ne renda conto il sindaco Cassì – continua il coordinatore meloniano – non sta affatto dando buoni frutti. Anzi, abbiamo a che fare con una maggioranza spaccata e con una situazione politica che, in tutta sincerità, è assolutamente frastagliata. Proprio il primo cittadino dà l’impressione che da quando è iniziato il giro di boa a tutto sembra interessato tranne che a realizzare opere che abbiano una certa ricaduta effettiva per i ragusani. E’ mancato un autorevole raccordo politico, è fin troppo evidente, che avrebbe evitato alla nostra città questa magra figura. Prendere addirittura molto meno rispetto a Comuni di gran lunga meno popolosi come Ispica, ad esempio, la dice lunga su come l’attenzione da parte della giunta Cassì sia venuta a meno, checché ne dica il sindaco. Vogliamo continuare ancora a sbattere contro questa formula esasperata di civismo? Prego, si accomodi il primo cittadino. Però evitiamo che tutto ciò vada a penalizzare i ragusani che, certo, non meritano queste disattenzioni. Il capitolo Fsc, lo ribadiamo, è stato un fallimento. E di ciò occorre molto semplicemente e umilmente prendere atto”. Ad assumere invece la difesa dell’operato del primo cittadino, ma diversamente non poteva essere, è la consigliera comunale Maria Grazia Criscione, vicepresidente di Direzione Ragusa, la formazione politica creata dai fedelissimi del sindaco a supporto suo e del gruppo consiliare di maggioranza. Afferma dunque Criscione “Coerenza questa sconosciuta. Se mi candido a sostegno di un determinato candidato sindaco, e se vengo eletto, teoricamente dovrei sostenere l’Amministrazione di cui faccio parte e con cui magari ottengo anche incarichi istituzionali. Se non altro per rispetto verso chi mi ha votato. Invece è evidente a tutti come, già poche settimane dopo l’insediamento, alcuni consiglieri abbiano scelto la via dell’interesse personale andando contro l’Amministrazione con cui sono stati eletti.
La brutta figura fatta in occasione dell’assegnazione delle risorse Fsc è solo l’ultimo esempio: qualcuno, preso dalla foga di attaccare l’Amministrazione Cassì, non ha avuto nemmeno la pazienza di leggere bene le carte e ha cominciato a sparare numeri e paragoni. Bene ha fatto il sindaco a chiarire la realtà dei fatti, a smentire chi non esita a fare disinformazione pur di screditare. Nulla di nuovo sotto il sole: da sempre in politica esistono i cambi di casacca ed è evidente come anche nel nostro Consiglio comunale si stia creando un sottogruppo che prova a mettere pressione all’Amministrazione. Tutti insieme, anche chi fino alla scorsa estate militava in liste diverse, pur di provare a ottenere qualcosa per sé. Ma questa Amministrazione ha dimostrato di non prestare attenzione alle tirate di giacca, di non accogliere ambizioni e personalismi. Solo un dubbio ci resta: ma se per questi consiglieri tutto ciò che fa l’Amministrazione Cassì è sbagliato; se altri Amministratori, come qualcuno di loro ha scritto sui social, potrebbero darle lezioni, perché continuare a far parte di questa maggioranza? Perché non far parte in maniera trasparente dell’opposizione? Perché non essere chiari con i propri elettori e dire loro che sono stati utilizzati come trampolini di lancio per arrivare dove si voleva arrivare? Perché non essere coerenti?”. Inutile aggiungere, ma lo facciamo per chi non segue il dibattito politico cittadino, che la filippica della vicepresidente Criscione è tutta indirizzata ai consiglieri di maggioranza cosiddetti “dissidenti’ e magari soprattutto alla consigliera Rossana Caruso che per prima aveva osato segnalare quanto accaduto per i fondi in questione e che riveste la carica istituzionale di vicepresidente del consiglio. (daniele distefano)