Negli ultimi giorni, i contagi di Covid-19 in Italia sono in aumento, spinti dalla nuova variante KP.3. Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e Professore associato di Igiene Generale e Applicata presso l’Università degli Studi di Milano, spiega le caratteristiche di questa variante.
Caratteristiche della Variante KP.3
La variante KP.3, ora dominante in Italia, appartiene alla famiglia delle varianti Omicron, che in generale è meno patogena rispetto alle prime varianti del virus. La severità dei sintomi è tendenzialmente inferiore, grazie anche all’immunità ibrida della popolazione, dovuta sia alle infezioni pregresse sia alla vaccinazione. Questa immunità offre una protezione significativa, anche se non totale.
Il Covid-19 è noto per la sua capacità di mutare frequentemente, sviluppando nuove varianti circa ogni 4-6 mesi. A differenza dei virus influenzali, il Covid-19 non è stagionale e le sue mutazioni non dipendono dalle condizioni climatiche.
Sintomi della Variante KP.3
I sintomi della variante KP.3 sono simili a quelli delle altre varianti del Covid-19, ma generalmente meno gravi. Tra i sintomi più comuni si includono:
- Febbre
- Tosse
- Difficoltà respiratorie
- Perdita di gusto e olfatto
Gestione dei Casi e Prevenzione
Pregliasco sottolinea che, nonostante la minore patogenicità delle varianti KP.2 e KP.3, è importante non abbassare la guardia. Per i casi gravi, specialmente in pazienti anziani o con patologie preesistenti come diabete o problemi respiratori e cardiaci, è disponibile un trattamento antivirale specifico. Per la maggior parte delle persone, però, un trattamento con antinfiammatori e qualche giorno di riposo è sufficiente.
“Siamo in una fase di convivenza con il Covid-19 che richiede attenzione e buon senso,” afferma Pregliasco. “Riconoscere i sintomi della variante KP.3, adottare misure preventive e seguire le raccomandazioni vaccinali può aiutare a ridurre il rischio di infezione e proteggere le persone più vulnerabili.”