Comiso – “Con oltre 5,5 milioni di euro di disavanzo e 20 milioni di euro di fatture non pagate, il bilancio consuntivo 2023, approvato dall’Amministrazione Schembari, in forte ritardo rispetto alla scadenza prevista dalle norme e portato in Consiglio comunale solo dopo il commissariamento regionale – spiega il capogruppo del Partito Democratico Gigi Bellassai – dimostra il fallimento amministrativo della compagine di destra che amministra Comiso da oltre cinque anni. Gli indicatori sulla situazione finanziaria sono tutti in forte criticità: l’affidabilità dei residui attivi è molto bassa, tale parametro misura l’affidabilità dei residui attivi ossia dei crediti che il Comune accumula nei confronti di cittadini e imprese (da tasse, multe, tariffe dei servizi, etc.) e di altri soggetti. Il Comune mostra oltre 83 milioni di euro di residui attivi e ciò dimostra l’incapacità di riscossione dei tributi, come attestato nella relazione dei revisori dei conti. Nonostante Area Riscossioni abbia tartassato i cittadini, la capacità di riscossione nel 2023 rimane appena sotto il 26%, molto basso rispetto alla media regionale. Inoltre, l’autonomia finanziaria è molto limitata. Misura fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici. Ne è prova la desertificazione dei servizi essenziali tagliati/ridotti: mensa scolastica, assistenza scolastica ai diversamente abili, abbonamenti studenti pendolari, assistenza domiciliare agli anziani”.
“E, ancora – prosegue Bellassai – riflettori sul costo dell’indebitamento e sul debito complessivo. Con 18,5 milioni di euro complessivi e 2,8 milioni di euro l’anno di rate, risulta alto e contribuisce all’irrigidimento del bilancio, in percentuale, quanto costa al Comune il debito in termini di interessi passivi versati. Maggiore è la percentuale e più alto è il costo. Per opere pubbliche improduttive come le rotatorie e un parcheggio. Equilibrio della parte corrente molto critica: perché è dimostrato che il Comune non è in grado di coprire le spese correnti (quelle necessarie per fare fronte all’amministrazione ordinaria) attraverso le entrate correnti (quelle dei primi tre titoli del bilancio quindi escluse entrate da vendita del patrimonio o da indebitamento). Basti pensare al ritardo del pagamento dei fornitori arrivato a oltre 42 giorni con l’assenza di ogni strategia per ridurre questo ritardo. E, ancora, smaltimento dei residui passivi: mostra una difficoltà, la capacità del Comune di liquidare residui passivi ossia i debiti accumulati nei confronti di fornitori e altri soggetti che ammontano a oltre 35 milioni di euro (oltre 6 milioni di euro in più del 2022). Purtroppo, maggiore è la percentuale e più alta è la capacità di fare fronte ai debiti degli anni passati senza gravare su quelli futuri. Basti pensare che sono da pagare oltre 18,5 milioni di euro di fatture per servizi già erogati, senza contare ancora quelli non fatturati. Spesa per il personale molto alta rispetto al totale delle spese che è quasi al 33,79%. Essendo così alte le spese per il pagamento dei propri dipendenti, minore è la capacità di manovra e la flessibilità di gestione del Bilancio”.
“Rigidità della spesa alta – sottolinea ancora il capogruppo Pd – oltre il 32% che rappresenta il margine di manovra con cui il Comune può eventualmente intervenire per diminuire le spese di gestione. Con tale rigidità sono ridotte le possibilità di intervento ridotte nel breve termine. Degli otto indicatori che indicano l’ente strutturalmente deficitario, due sono già deficitari; la sostenibilità del disavanzo maggiore dell’1,20% raggiungendo la percentuale ipertrofica del 5,43 e l’effettiva capacità di riscossione minore del 47% (come abbiamo detto del 26%), mentre altri due relativi ai debiti riconosciuti e finanziati e in corso di riconoscimento potrebbero divenire deficitari nel momento in cui i residui passivi non possono essere coperti, tenendo conto anche del fondo dei crediti di dubbia esigibilità che non appare congruo (come indicato dalla Corte dei Conti con deliberazione n. 145/2023 del 12/05/2023 dalla relazione dei revisori dei Conti). E’ emerso, insomma, un contenzioso fuori controllo senza un’analitica descrizione delle varie situazioni. Nel bilancio non sono stati rispettati i criteri di efficacia, efficienza ed economicità, venendo meno il principio di accountability nel dar conto delle scelte economico-finanziarie con affidabilità e responsabilità alla comunità amministrata”.
“Siamo di fronte al fallimento amministrativo – conclude Bellassai – con un bilancio che vede irrigidita la spesa a tal punto da non poter pagare il carburante dei mezzi, debiti enormi, incapacità di riscossione, residui passivi abnormi rappresentano una situazione al limite dell’equilibrio che necessitano urgentemente di frenare questo andamento tendenziale (se siamo ancora in tempo) attraverso un bilancio preventivo sobrio e veritiero e con un’attenzione scrupolosa e periodica ai flussi di spesa non produttiva”. Assieme al segretario cittadino del Pd, Gaetano Scollo, anch’egli consigliere comunale, Bellassai si è dichiarato disponibile ad un lavoro bipartisan per trovare le strategie per uscire da questa pericolosa situazione finanziaria.