Ragusa – Siamo sicuri che il consigliere comunale di Ragusa Federico Bennardo non avrebbe sfigurato nella squadra di fioretto, alle recenti olimpiadi di Parigi. Anzi, in altre epoche storiche, quando i gentiluomini si battevano da spadaccini, i suoi ‘affondo’ in punta di fioretto non sarebbero stati meno micidiali dei fendenti da altri uomini d’arme sferrati con spadoni da crociato o con scimitarre o con sciabole d’arrembaggio. Questa nostra scherzosa convinzione viene avvalorata da suo ultimo intervento sulla vicenda del partenariato pubblico/privato per la gestione del Castello di Donnafugata. Un intervento che è tutto un programma fin dal titolo “Il dibattito è sempre positivo per cercare di raggiungere i risultati migliori perché non è stato fatto prima?”
Poi Federico Bennardo si lancia. “La vicenda del castello di Donnafugata ha suscitato una richiesta di maggiore chiarezza da parte tutto il mondo politico eccetto che per i più della compagine amministrativa. Sono soddisfatto che nel merito della procedura e, perlomeno, nelle tempistiche si siano fatti dei passi indietro a seguito dei rilievi sollevati trasversalmente”. Lo sottolinea il consigliere comunale Federico Bennardo che dice ancora una volta la sua sulla delicata questione. “Continuo a pensare – aggiunge – come peraltro tra i primi ho dichiarato, che l’esigenza di affidare il castello in gestione a terzi, specialmente un privato, constatato il profitto che genera al netto delle spese, sia un’ammissione di colpa di incapacità gestionale. Il vero interrogativo è se possiamo fidarci del silenzio/assenso di chi non prende posizioni.
Inevitabile per me riflettere se tutte quelle volte passate, caratterizzate da minor rilevanza mediatica per il merito del contenuto, sicuramente inferiore a quella del castello, questo silenzio non sia stato nocivo per la città. Il dibattito è sempre positivo per il raggiungimento di un risultato migliore. Allora viene da domandarsi in questo caso: o il dibattito è avvenuto e questo è il risultato prodotto oppure i più non erano edotti”. “Fatto ancora più rilevante – conclude Bennardo – se consideriamo che il castello si trova in una delle varie frazioni e contrade della città che in giunta dovrebbero essere tutelate da una specifica delega assessoriale”. A nostro parere, se interpretiamo correttamente il pensiero del consigliere di maggioranza accreditato come ‘dissidente’ e ‘spina nel fianco’ del sindaco Cassì e del suo ristretto entourage, è evidente la critica alĺa sua stessa maggioranza quando afferma “il vero interrogativo è se possiamo fidarci del silenzio/assenso di chi non prende posizioni” come pure appare significativo il passaggio “il castello si trova in una delle varie frazioni e contrade della città che in giunta dovrebbero essere tutelate da una specifica delega assessoriale”, dove è altrettanto evidente la tirata d’orecchie ai deluchiani di ‘Sud chiama Nord’ che con Andrea Distefano detengono la delega alle contrade. (da.di.)