“La “sperimetazione” della scuola primaria a tempo prolungato, prima in una e subito dopo in un’altra delle quattro istituzioni scolastiche di Comiso, ebbe inizio, almeno con il supporto dei servizi refezione e scuolabus garantiti dal Comune, nell’anno scolastico 2020-2021 – spiega l’assessore-.
Non sfugge a nessuno che gli anni 2020 e 2021 sono stati difficili in ogni settore, se possibile ancor di più in quello della scuola: la sospensione di ogni attività a partire da marzo 2020, le continue chiusure di interi plessi o le quarantene di intere classi hanno ovviamente falsato i numeri complessivi, che si sono dimostrati in tutta la loro imponenza nell’anno 2022/2023, quando, al ritorno alla normalità, ci si è resi conto che le iscrizioni e le richieste della scuola primaria a tempo prolungato erano talmente cresciute da raddoppiare di fatto i numeri degli utenti dei servizi di supporto alla scuola (da circa 700 utenti a 1200 utenti iscritti, numeri ai quali vanno aggiunti i pasti forniti agli insegnanti ed ai collaboratori scolastici in servizio durante la fascia oraria della refezione, per un totale di 1400).
Raddoppiare il numero degli utenti significa rimodulare la cottura dei pasti su due turni, ed organizzare il trasporto e la suddivisione dei pasti stessi in maniera tale da rischiare di compromettere la qualità e la tenuta dell’intero servizio, tanto di quello storicamente reso alle scuole dell’infanzia, quanto di quello in questi ultimi anni fornito alla scuola primaria. Senza tacere che le nuove esigenze dovute al lavoro, per fortuna in crescita costante, di tante mamme potrebbe portare entro il prossimo anno anche le restanti due scuole primarie a richiedere il medesimo servizio, che risulterebbe aumentare in maniera esponenziale e che il centro cottura del comune non riuscirebbe di fatto a sostenere.
Per tali ragioni, meramente organizzative, – ancora la Cubisino- nonostante qualche voce dell’opposizione voglia malevolmente adombrare problematiche di tipo finanziario, che smentisco categoricamente, prima nel corso di numerose interlocuzioni, quindi con una lettera datata 29 dicembre 2023, l’assessore alla Pubblica Istruzione e il dirigente dell’Area 2 hanno comunicato alle scuole che per l’anno scolastico 2024/2025, ed esclusivamente per le prime di nuova formazione (fermo restando che il sevizio verrà garantito per tutte le altre classi a tempo prolungato), l’ente locale non fornirà il servizio di refezione in house.
La lettera è stata inviata ai Dirigenti Scolastici in quella data, affinché, come hanno fatto senza dubbio, al momento della presentazione dell’offerta formativa dei loro istituti e nell’atto di acquisizione delle nuove iscrizioni potessero con chiarezza informare i genitori che la scelta del tempo prolungato avrebbe comportato modalità alternative di fornitura del pasto (da quello cosiddetto domestico ad un’eventuale catering esterno).
Appare pertanto “fuori luogo e fuori tempo” – conclude Giusi Cubisino- lo stupore con cui alcuni dicono di aver appreso solo ora tali determinazioni da parte dell’ente locale, che –lo abbiamo dimostrato con date e dati- ha invece operato con schiettezza e precisione nelle comunicazioni ufficiose ed ufficiali e, soprattutto, nel pieno rispetto dei lavoratori del centro cottura comunale, che meritano per professionalità e senso del dovere ogni plauso da parte della comunità tutta”.