Ragusa – Al netto dello scontro scatenatosi tra il sindaco Peppe Cassì ed il consigliere 5 stelle Sergio Firrincieli su un nuovo presunto caso di affidameno della sala Falcone Borsellino di Ragusa Ibla ad un privato, applicando il sistema del partenariato pubblico/privato già contestato per il Castello di Donnafugata, al netto di questa nuova tegola caduta sulla testa dell’amministrazione del 63% di consensi, la settimana politico amministrativa del capoluogo si è incentrata sulle cosiddette fibrillazioni in seno ad una maggioranza in cui sempre più ampie frange appaiono recalcitranti alla mano di ferro del sindaco e del suo ristretto entourage. Ed infatti nell’ultima seduta consiliare si è dovuto prendere atto dell’assenza di gran parte di consiglieri di maggioranza, le opposizioni non hanno voluto far da stampella e la seduta è andata deserta.
E a fine settimana si è avuto in intervento molto ‘politico’ del capogruppo e segretario cittadino del PD Peppe Calabrese che afferma “la maggioranza scricchiola sempre più” e spiega: “
L’epilogo dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Ragusa, rinviato per mancanza di numero legale su un ordine del giorno presentato da consiglieri che sostengono il sindaco Cassì, consegna ai cittadini la sensazione che siano sempre più precari gli equilibri interni alla maggioranza, sull’orlo di un punto di rottura”. Lo dichiara Peppe Calabrese, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa, commentando i lavori del civico consesso di mercoledì pomeriggio.
“Quattro consiglieri di maggioranza avevano presentato un ordine del giorno – racconta Calabrese – il quale, pare, non era stato concordato con l’amministrazione e, al momento della discussione, essendo presente in aula uno solo di loro, era stato chiesto il rinvio del punto. La minoranza, dunque, ha scelto di non partecipare alla votazione, abbandonando l’aula facendo cadere il numero legale. Una strategia, ovviamente, per far emergere le contraddizioni di una maggioranza che si dichiara compatta, ma che sempre più di frequente non è in grado di garantire il numero legale in aula neanche per azioni politiche provenienti dal proprio interno”.
“Successivamente – continua il segretario dem – abbiamo appreso che al termine della seduta, in una riunione informale dei consiglieri di maggioranza nelle stanze del sindaco, un esponente della giunta si sia inalberato a tal punto da inveire con degli insulti contro i quattro consiglieri già citati, costringendoli a ritirare l’odg. Se ciò fosse vero, il gruppo consiliare del Partito Democratico esprime solidarietà ai colleghi che hanno ricevuto le offese invitandoli a prendere una posizione contro questi atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il dialogo e il confronto politico”.
“Ai nostri occhi il numero dei consiglieri dissidenti all’amministrazione Cassì si è più che raddoppiato – conclude Calabrese – e ci auguriamo di poter vedere in loro uno scatto d’orgoglio perché il 63% che il sindaco ha incassato alle amministrative in percentuale gli appartiene”. (da.di.)