Il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre ha approvato la bozza della Manovra finanziaria, che prevede la conferma del bonus ristrutturazione al 50% anche per il 2025, ma con una limitazione: sarà valido solo per la prima casa. Inizialmente, la riduzione della detrazione al 36% era prevista a partire dal 2024, ma il Governo ha scelto di mantenere il beneficio più consistente per un altro anno.
Le Novità del Bonus Ristrutturazione per il 2025
Secondo la bozza della Manovra, ancora soggetta a modifiche in Parlamento, i dettagli del bonus ristrutturazione 2025 includono:
- Applicazione esclusiva alla prima casa.
- Detrazione del 50% sulle spese sostenute, con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro.
- Per abitazioni diverse dalla prima casa, la detrazione scenderà al 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro.
Queste modifiche rappresentano un compromesso interno al Governo, che si impegna a sostenere le ristrutturazioni senza aumentare il peso fiscale sugli altri settori.
Bonus Edilizi: Cosa Cambierà nei Prossimi Anni
Il Governo Meloni ha già espresso l’intenzione di ridurre gradualmente l’entità dei bonus edilizi. Il ministro dell’Economia Giorgetti, per contenere la spesa pubblica, ha proposto una progressiva riduzione di tali agevolazioni. Entro il 2028, la detrazione per le ristrutturazioni scenderà al 30%, con un limite di spesa di 48.000 euro.
Inoltre, due meccanismi che hanno favorito l’ampia diffusione di questi bonus, la cessione del credito e lo sconto in fattura, saranno eliminati. Dal 2025, chi vorrà accedere al bonus dovrà sostenere l’intera spesa iniziale e recuperare poi il credito tramite una detrazione sulle imposte sul reddito.
Il Futuro dei Bonus Ristrutturazione
Questa inversione di tendenza, sostenuta dal viceministro Maurizio Leo, punta a mantenere il supporto alle ristrutturazioni ma con un maggiore controllo delle risorse pubbliche. Sebbene il bonus ristrutturazione sarà ancora un’opzione vantaggiosa nel 2025, gli utenti dovranno pianificare bene i loro investimenti, considerando la fine della cessione del credito e la riduzione delle agevolazioni previste per i prossimi anni.